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agosto 08, 2012

Monti: “Se resto in carica fino al 2013 allora avrò potuto salvare l’Italia dalla rovina finanziaria”.

monti«Se tutto va secondo i piani resterò in carica sino ad aprile 2013, e spero che per allora avrò potuto salvare l’Italia dalla rovina finanziaria»: sono parole di Mario Monti, affidate al settimanale tedesco Der Spiegel con la precisazione che la sua azione conta sul «sostegno morale di alcuni Ue, Germania in testa: sostegno morale, non finanziario».

A questo proposito, Monti ha detto che l’Italia ha dato aiuti all’Ue, ma non ne ha mai usufruito, spiegando che «il nostro debito pubblico quest’anno ha raggiunto il 123,4% del Pil. Senza i contributi (dati per i fondi “salva-Stati” e per i prestiti ai paesi in crisi, ndr) saremmo al 120,3%».

Parlando della crisi, il premier italiano ha detto che i problemi dell’Eurozona non devono tradursi in un confronto «tra Nord e Sud», ma che serve concentrarsi sulla «moneta di 330 milioni di europei: tanto più agiremo con decisione, quanto più velocemente torneremo su una strada sicura, con meno costi per tutti».
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Chiaramente, Monti ha dedicato molto spazio alla Germania, dicendo che «nei mesi scorsi mi ha molto preoccupato, e l’ho raccontato alla cancelliera Merkel, il crescente risentimento del Parlamento» italiano «contro l’Europa, contro l’euro e contro i tedeschi».

Il nostro presidente del Consiglio ha insomma ribadito i timori che l’euro diventi un fattore disgregante: «Se avessi dovuto tenere in considerazione le posizioni del Parlamento italiano», dal quale «avevo avuto indicazioni di fare passare gli Eurobond, non avrei dovuto dare il consenso italiano nell’ultimo consiglio Europeo» di fine giugno. Il premier ha spiegato che «ogni governo ha il dovere di guidare il proprio Parlamento», anche perché se i governi seguissero «esclusivamente le decisioni dei Parlamenti la rottura dell’Europa sarebbe più probabile della sua integrazione».

Se la moneta unica diventa un fattore disgregante, «allora i fondamenti del progetto di Europa sono distrutti», ha concluso Monti, mettendo in guardia sul fatto che «le tensioni che hanno accompagnato negli ultimi anni l’Eurozona recano già i tratti di una dissoluzione psicologica dell’Europa».

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