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aprile 16, 2010

Logotipo  di Google per celebrare la XII Settimana della Cultura‎.
Anche quest’anno il Ministero per i Beni e le Attività Culturali promuove la Settimana della Cultura giunta alla XII edizione e che si svolgerà sul territorio nazionale dal 16 al 25 aprile 2010.

Google celebra l'iniziativa con il logo rappresentante il colosseo. Il Ministero aprirà gratuitamente, per dieci giorni, tutti i luoghi statali dell’arte: monumenti, musei, aree archeologiche, archivi, biblioteche con dei grandi eventi diffusi su tutto il territorio.



La manifestazione promossa dal MIBAC, alla sua dodicesima edizione, offrirà dieci giorni di grandi eventi gratuiti. A partire da oggi fino al 25 aprile, musei, siti archeologici, luoghi di interesse culturale di solito chiusi al pubblico apriranno le loro porte per mostrare lo straordinario patrimonio artistico di cui l’Italia gode.

UNA COMUNICAZIONE AD ARTE – Mario Resca, Direttore Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale presso il Ministero dei Beni Culturali, ha sottolineato, alla conferenza stampa tenutasi alla casina dell’Aquila di Pompei antica, l’imponente campagna di comunicazione programmata per un evento ormai tra i più importanti per offerta culturale e mobilitazione turistica. Per facilitare la fruizione dei servizi e degli eventi sono stati predisposti desk informativi presso 18 stazioni ferroviarie, è stato pubblicato un free press distribuito gratuitamente con tutti gli appuntamenti regione per regione, oltre ai canonici spot televisivi. Si è pensato inoltre di mettere la grande visibilità del calcio italiano a servizio della cultura. La prossima domenica, infatti, gli allenatori della serie A scenderanno in campo con la sciarpa bianca e blu della Settimana della Cultura.


POMPEI VIVA, PUNTA DI DIAMANTE DELLA MANIFESTAZIONE – Gli scavi di Pompei, mai troppo fruibili, a rischio tutela e “infestati” da guide non autorizzate, ancora sotto il commissariamento della protezione civile, oggi intendono sforzarsi di acquisire un nuovo volto. Marcello Fiori, commissario straordinario per gli scavi di Pompei, parla di una nuova linea programmatica, che concepisce Pompei come una città viva, capace di attrarre un pubblico attento, coinvolgendolo in una serie di attività molto varie ma sempre di alto profilo. Oltre alle attività di restauro è necessario un investimento continuo nella manutenzione ordinaria, così da conservare nel tempo un prezioso patrimonio archeologico unico al mondo. La Pompei Viva è ricerca, non solo di archeologia nel senso classico del termine, con i restauri importanti del teatro grande, della casa dei Casti amanti e di Polibio, ma anche di archeologia botanica e alimentare, con l’introduzione di vigneti e produzione e valorizzazione dei prodotti tipici del territorio, che saranno alla base del menu del nuovo ristorante che verrà realizzato a breve. Percorsi per diversamente abili, una pista ciclabile, laboratori didattici e cantieri/mostra sono le offerte di punta del sito archeologico più rilevante del nostro territorio, che ha visto una crescita di visitatori del 20% nei primi tre mesi dell’anno.

UNA VALORIZZAZIONE PARTECIPATA,CHIAVE DI VOLTA DEL NUOVO TURISMO – Il Ministro per i Beni Culturali Sandro Bondi, presente alla conferenza stampa di apertura della manifestazione, assieme al neo Presidente alla Regione Campania Stefano Caldoro, non ha mancato di sottolineare i progressi che il sito ha portato avanti in questo periodo di commissariamento. Il Ministro ha anche annunciato la proroga per un anno del commissario Marcello Fiori: “Il tempo necessario per discutere con gli enti locali, con i sindacati, con le categorie interessate, su quale possa essere la migliore forma di gestione e di valorizzazione di questo sito archeologico”. L’ex soprintendente Maria Rosaria Salvatore, da oggi in pensione, verrà invece sostituita, ad iterim, da Giuseppe Proietti, attuale soprintendente archeologico di Roma. Per Bondi un giudizio più che lusinghiero sui risultati ottenuti nella gestione degli scavi, dovuti ad “una politica del fare estranea ad un mondo (quello dei Beni Culturali, ndr), in cui le discussioni sono avulse dalla realtà e incapaci di raggiungere risultati”. Attraverso le innovazioni tecnologiche, un nuovo approccio programmatico ed efficace degli addetti ai lavori, ognuno con le proprie competenze e specificità, si intende mirare ad una forma di governance per la valorizzazione degli scavi con la partecipazione di privati ed enti locali, simile alla Fondazione Museo Egizio di Torino. L’augurio è quello di restare sempre saldamente legati all’obiettivo principale, che dovrebbe essere quello di tutelare e valorizzare il patrimonio culturale, sfruttando certamente strumenti di marketing gestionale e coinvolgendo nuovi target con tecnologie accattivanti, ma senza lasciarsi sedurre da logiche squisitamente economiche.

I CANTIERI-MOSTRA APERTI DURANTE LA SETTIMANA DELLA CULTURA – Vale davvero la pena approfittare di questi giorni per immergersi nella vita quotidiana di una Pompei ancora sconosciuta. La casa dei Casti Amanti, così chiamata per l’affresco che raffigura il bacio innocente di due innamorati, è fruibile grazie ad un sistema di passerelle sospese. Si può vedere il forno della panetteria e la stalla con gli scheletri degli asini che erano utilizzati per girare le macine del grano oltre ai magnifici affreschi e mosaici che i restauratori stanno man mano tirando fuori dai cumuli di lapilli. Assai affascinante la visita alla Domus di Polibio, che dopo secoli torna ad essere “abitata” dal suo proprietario. Un ologramma, realizzato dalla PFM di Milano, introduce gli ospiti alla visita, raccontando la storia della famiglia che alloggiava in quelle stanze lussuose prima che la vita si fermasse con l’eruzione del ‘79. Si passa dall’impluvium alla cucina (dove sono stati ricollocati utensili trovati in loco), girando attorno al giardino si giunge alla camera da pranzo, con la ricostruzione del lectus tricliniaris, utilizzato per consumare i pasti sdraiati come nell’uso greco. Un’altra suggestiva incursione della tecnologia la ritroviamo nella sala successiva, dove un ologramma racconta la storia di una giovane donna, che diede alla luce un bambino poco prima che il Vesuvio scatenasse la sua furiaPiù di 3.000 appuntamenti per tutti i gusti: mostre, convegni, aperture straordinarie, laboratori didattici, visite guidate e concerti che renderanno ancora più speciale l’esperienza di tutti i visitatori.
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aprile 11, 2010

Adsl, la bugia della velocità: "E' metà di quella pubblicizzata"
La vera velocità delle adsl italiane è circa la metà di quella pubblicizzata e penalizza soprattutto gli utenti di alcune zone geografiche. Gli abitanti delle città medio-piccole navigano più lenti e in certi casi pagano di più degli altri.

È quanto svelato dal primo studio complessivo sull'adsl italiana, condotto da Between-Osservatorio Banda Larga. La ricerca si avvale di 120 mila test delle connessioni, in un centinaio di province italiane, con il contributo di 11.400 utenti campione.

Il primo risultato che balza agli occhi è che la velocità media è di 4,1 Megabit al secondo in download, mentre ora le Adsl sono vendute con tagli "fino a" 7 o 20 Megabit. La velocità è un'alea: varia molto a seconda dell'operatore, della zona geografica e della fascia oraria. Nelle ore di punta e nei comuni meno importanti scende fino a 2 Mbps in media, mentre gli utenti più fortunati possono arrivare a 5 Mbps.

L'Italia è divisa in due: anche se il 90 per cento circa della popolazione può avere l'adsl, solo una parte può navigare davvero veloce e avere le offerte più economiche sul mercato. Il 50 per cento degli italiani, infatti, non è raggiunto dalla rete diretta (in "unbundling") degli operatori alternativi a Telecom Italia. Per loro, i canoni base per i servizi banda larga e telefonici tutto compreso sono quindi più alti di circa 5 euro al mese. Il danno è doppio: pagano di più e navigano più lenti, poiché fuori dalla propria rete gli operatori alternativi hanno al solito meno risorse di banda.


E il quadro sta peggiorando: secondo i sondaggi di Between, la qualità banda larga percepita dagli utenti è diminuita del 10 per cento negli ultimi due anni. Man mano che cresce il numero di utenti connessi, infatti, la rete in rame (su cui funzionano le adsl) è sempre meno affidabile e veloce, come già paventato dal
rapporto Caio al governo un anno fa. La soluzione sarebbe dotare il Paese di una nuova rete in fibra ottica che arrivi fino alle case, ma a riguardo i lavori in Italia procedono a rilento rispetto agli altri Paesi evoluti, poiché mancano fondi pubblici a supporto.

Nel frattempo, cosa può fare l'utente per evitare delusioni o per rimediare, se scopre di avere un'adsl lenta? Between consiglia di usare il software Isposure, che testa la connessione e dice quali operatori offrono un servizio migliore nella stessa zona.

Ma presto gli utenti potranno contare su altre soluzioni: "A maggio pubblicheremo i primi risultati ufficiali sulla qualità delle connessioni adsl", fanno sapere da Agcom (Autorità Garante delle Comunicazioni). Gli operatori si impegneranno a garantire velocità medie e minime. Gli utenti avranno diritto a disdire l'abbonamento senza costi, se le promesse saranno tradite. Potranno verificare la velocità della propria connessione con un software che Agcom fornirà a ottobre.

Gli utenti italiani non sono i soli ad affrontare questi problemi: anche le offerte banda larga inglesi hanno velocità medie reali che sono la metà di quelle pubblicizzate, come rileva uno studio pubblicato dall'Ofcom (l'authority tlc inglese) a fine marzo. Ofcom adesso sta esortando gli operatori a rispettare le promesse. Bisognerà vedere se l'Authority italiana riuscirà a essere più incisiva di quella inglese nel rimettere in riga gli operatori.

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aprile 09, 2010

Sei finaliste per divenire la Capitale verde d’Europa.
Il concorso è entrato nella sua fase finale: sei città delle 17 selezionate sono state scelte dal comitato di valutazione e sono pronte ora a competere per il titolo del 2012 e 2013.

Barcellona (Spagna), Malmö (Svezia), Nantes (Francia), Norimberga (Germania), Reykjavík (Islanda) e Vitoria-Gasteiz (Spagna). Sono loro le sei città finaliste in lista per aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento ambientale del concorso European Green Capital Award 2012-2013.

La competizione entra così nell’ultimo round riducendo i 17 candidati della fase precedente in un sestetto davvero interessante, valutato come il migliore in base ad 11 indicatori ambientali che includono: il contributo locale alla lotta contro il cambiamento climatico, mezzi di trasporto, aree verdi urbane, l’utilizzo sostenibile del territorio, natura e biodiversità, qualità dell'aria, inquinamento acustico, produzione e gestione dei rifiuti, consumo idrico, trattamento delle acque reflue e gestione ambientale della municipalità.

Il comitato di valutazione si attiene non solo a quanto fatto fin’ora ma anche a ciò che è stato inserito nei piani urbani futuri; nei prossimi mesi, i sei finalisti forniranno ulteriori particolari a sostegno delle loro candidature e il Comitato presenterà le proprie raccomandazioni alla giuria composta da rappresentanti della Commissione europea, dell'Agenzia europea dell'ambiente, dell’ICLEI – Governi locali per la sostenibilità – e dal Patto dei Sindaci. L'annuncio delle Capitali verdi europee per gli anni in questione sarà rilasciato durante una cerimonia nella città di Stoccolma alla fine di ottobre. Proprio quest’ultima detiene il titolo per il 2010, per passarlo l’anno successivo ad Amburgo.

Reykjavík (Islanda)





Nantes (Francia)


Malmö (Svezia)


Barcellona (Spagna)




Vitoria-Gasteiz (Spagna)


Norimberga (Germania)

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