Un recente studio dell’International Comparison Program (ICP) della Banca Mondiale, che ha preso come termine di paragone, nel confrontare le diverse economie del pianeta, la parità dei poteri di acquisto (PPP), ovvero il costo della vita reale, ha fatto emergere che con gli Stati Uniti già dal 2014 perderanno il loro status di prima economia al mondo, cedendo il posto alla Cina.
I dati sono stati aggiornati per la prima volta dal 2005: all’epoca l’ICP stimava che il PIL cinese fosse appena il 43% di quello americano.
La nuova ricerca, riferendosi all’anno 2011, ha evidenziato come il PIL della Cina sia cresciuto fino ad arrivare all’87% di quello degli Stati Uniti.
Il Financial Times, proprio basandosi su questo studio e considerando che, secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale, tra il 2011 e il 2014 l’economia cinese è cresciuta del 24% contro solo il 7,6% degli USA, ha affermato che già entro la fine di quest’anno la Cina diventerà la prima potenza economica al mondo.
Il sorpasso era stato stimato dalla maggior parte degli economisti per il 2019, ma è ormai evidente che le previsioni erano state troppo caute.
Quindi la Cina scalzerà con un anticipo di 4 anni il primato che gli Stati Uniti detenevano fin dal 1872, anno in cui avevano sorpassato la Gran Bretagna.
È necessario considerare che questo primato vale solo in termini assoluti; se si considera il parametro del prodotto interno lordo pro capite, la Cina si assesta ad una posizione molto arretrata. Quel che e’ certo e’ che Pechino continua la propria corsa verso il ruolo di leader dell’economia globale.
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