Ciao ciao vecchio chip. Il nucleo del computer si trasforma l'era del digitale entra irreversibilmente nell'ultima dimensione: quella della sicurezza.
La mega acquisizione con cui Intel, il leader mondiale nella costruzione dei minuscoli cervelli dei pc, si pappa per 7,68 miliardi di dollari quel gioiellino di McAfee, valutando 48 dollari ad azione (il 60% in più) l'azienda famosa in tutto rimondo per i suoi programmi antivirus, non è soltanto un'operazione che scuote Wall Street in un giorno già nero per i dati negativi Usa.
Sì, sorpreso dall'annuncio destabilizzante il mercato ha punito Intel spingendo le sue azioni giù del 3,5%. Ma tutti gli analisti concordano sull'importanza strategica e a lungo termine dell'acquisizione che non ha caso ha fatto salire del 7,3% il valore dell'altra fabbrica di antivirus, Symantec, leader del mercato più in espansione dell'hi tech con 1,8 miliardi di dollari (contro i 700 di McAfee). Più della potenza, più della velocità, la sicurezza è diventata la qualità più richiesta.
E conservando all'interno del suo impero il marchio McAfee oggi Intel si propone di rivoluzionare il concetto stesso di chip: costruendo processori più sicuri e difficilmente espugnab i li già "in natura". «Crediamo eh la sicurezza sia più efficat quando trasferita già diretl; mente nell'hardware» ha detto Geo di Intel Paul Otellini. l'harware non sono ovviameli i più solo i vecchi pc: sono i ne books, itelefonini, gli smartphc ne, i tablet come gli iPad e i let I ( ri digitali come Kindle e perii i la tv che Google con il lancio ii i minente di Google tv (a cui pn prio Intel collabora con Sony) s per trasformare nell'ennesin appendice di Internet.
LamossadiIntel, che non a e so s'è lanciata anche nel bus ness del cloud computing, nuova frontiera dell'immagazzinamento virtuale dei dati che manderà in pensione i dischi fissi, del resto non è l'unica: con l'acquisto di Palm anche il più grande costruttore al mondo di computer, Hewlett-Packard, punta per esempio, sui telefonini.
Per la verità il famoso antivirus questa primavera è stato protagonista di un discusso incidente. Un programma di aggiornamento al nuovissimo Windows 7 aveva causato per errore il crash nei computer di mezzo mondo. Ma l'incidente subito superato aveva soltanto messo in luce ancora di più l'importanza del bu» siness della sicurezza.
Quell'intuizione che aveva portato John McAfee, un ex ingegnere inglese della Nasa, a dedicarsi nel garage di casa di Santa Giara, California, a quegli antivirus che avrebbero fatto la sua fortuna. Con 100 milioni di dollari di ricchezze personali, il funarhbolico McAfee, autore di manuali di yoga e collezionista di innumerevoli mogli, era diventato il simbolo di quella Superclass immortalata da David Rhotkopf prima della recessione di cui è stato illustre vittima: lontano dalla azienda da lui fondata il suo patrimonio è calato fino a "soli" 10 milioni.
La mega acquisizione con cui Intel, il leader mondiale nella costruzione dei minuscoli cervelli dei pc, si pappa per 7,68 miliardi di dollari quel gioiellino di McAfee, valutando 48 dollari ad azione (il 60% in più) l'azienda famosa in tutto rimondo per i suoi programmi antivirus, non è soltanto un'operazione che scuote Wall Street in un giorno già nero per i dati negativi Usa.
Sì, sorpreso dall'annuncio destabilizzante il mercato ha punito Intel spingendo le sue azioni giù del 3,5%. Ma tutti gli analisti concordano sull'importanza strategica e a lungo termine dell'acquisizione che non ha caso ha fatto salire del 7,3% il valore dell'altra fabbrica di antivirus, Symantec, leader del mercato più in espansione dell'hi tech con 1,8 miliardi di dollari (contro i 700 di McAfee). Più della potenza, più della velocità, la sicurezza è diventata la qualità più richiesta.
E conservando all'interno del suo impero il marchio McAfee oggi Intel si propone di rivoluzionare il concetto stesso di chip: costruendo processori più sicuri e difficilmente espugnab i li già "in natura". «Crediamo eh la sicurezza sia più efficat quando trasferita già diretl; mente nell'hardware» ha detto Geo di Intel Paul Otellini. l'harware non sono ovviameli i più solo i vecchi pc: sono i ne books, itelefonini, gli smartphc ne, i tablet come gli iPad e i let I ( ri digitali come Kindle e perii i la tv che Google con il lancio ii i minente di Google tv (a cui pn prio Intel collabora con Sony) s per trasformare nell'ennesin appendice di Internet.
LamossadiIntel, che non a e so s'è lanciata anche nel bus ness del cloud computing, nuova frontiera dell'immagazzinamento virtuale dei dati che manderà in pensione i dischi fissi, del resto non è l'unica: con l'acquisto di Palm anche il più grande costruttore al mondo di computer, Hewlett-Packard, punta per esempio, sui telefonini.
Per la verità il famoso antivirus questa primavera è stato protagonista di un discusso incidente. Un programma di aggiornamento al nuovissimo Windows 7 aveva causato per errore il crash nei computer di mezzo mondo. Ma l'incidente subito superato aveva soltanto messo in luce ancora di più l'importanza del bu» siness della sicurezza.
Quell'intuizione che aveva portato John McAfee, un ex ingegnere inglese della Nasa, a dedicarsi nel garage di casa di Santa Giara, California, a quegli antivirus che avrebbero fatto la sua fortuna. Con 100 milioni di dollari di ricchezze personali, il funarhbolico McAfee, autore di manuali di yoga e collezionista di innumerevoli mogli, era diventato il simbolo di quella Superclass immortalata da David Rhotkopf prima della recessione di cui è stato illustre vittima: lontano dalla azienda da lui fondata il suo patrimonio è calato fino a "soli" 10 milioni.
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