Secondo quanto riferito dalla Nasa, nel mese in corso si è sciolta insolitamente una parte molto grande della calotta glaciale della Groenlandia.
Si tratta di una fusione di ghiaccio che gli scienziati hanno definito “senza precedenti”, anche perché si è verificata nella stazione di Summit, considerata il luogo più freddo e più alto della Groenlandia.
Anche se lo scioglimento di circa la metà della superficie della calotta di ghiaccio della Groenlandia è un fenomeno assolutamente normale durante i mesi estivi, la velocità con cui quest’anno è avvenuto il disgelo ha sorpreso gli scienziati, che hanno descritto il fenomeno come “straordinario”. Straordinario, perché mai visto dalla Nasa in trent’anni di osservazioni.
Waleed Abdalati, scienziato della Nasa, ha rivelato la sua preoccupazione: “Quando vediamo che il ghiaccio si scioglie così in fretta in luoghi in cui ciò non è mai avvenuto prima, non possiamo non fermarci e chiederci cosa sta succedendo”.
Ciò che rende insolito quanto sta accadendo, infatti, è che stavolta è l’intera copertura di ghiaccio della Groenlandia, dalle costiere (dove il ghiaccio è più sottile) fino alle aree centrali (dove il ghiaccio è spesso oltre due chilometri), a sciogliersi.
Normalmente, invece, ad altitudini elevate, la maggior parte dell’acqua sciolta si ricongela rapidamente sul posto. Cosa che non è successa quest’anno dal momento che, secondo quanto stimato dai dati satellitari, ben il 97 per cento della superficie della calotta di ghiaccio si è sciolta a metà luglio.
Non è ancora stato stabilito dagli scienziati se questo ampio evento di fusione avrà un effetto sul volume complessivo della perdita di ghiaccio di quest’estate e se l’evento avrà gravi effetti sul’innalzamento del livello del mare.
Intanto, riferisce Tom Wagner, direttore del programma di studio sulla criosfera della Nasa, i ricercatori stanno valutando attraverso i satelliti se questi eventi straordinari possono realmente dipendere dal cambiamento climatico. “La calotta glaciale della Groenlandia è una vasta area con una storia mutevole. Questo evento, in combinazione con altri fenomeni naturali, ma poco comuni, come ad esempio la spaccatura della scorsa settimana del ghiacciaio Petermann (che ha creato un iceberg di dimensioni gigantesche, ndr) fanno parte di una storia complessa”, ha detto lo studioso.
Più allarmante la dichiarazione di Son Nghiem, del Jet Propulsion Laboratory della Nasa a Pasadena, in California, che ha dichiarato: “Questo evento è così straordinario che in un primo momento ho messo in discussione il risultato: è vero o è a causa di un errore nei dati?”
Per condurre ulteriori verifiche, il ricercatore si è quindi consultato con Dorothy Hall, al Nasa Goddard Space Flight Center di Greenbelt, nel Maryland, che studia la temperatura della superficie della Groenlandia attraverso i satelliti. Secondo Hall, sono proprio le temperature eccessivamente elevate che stanno portando la superficie della Groenlandia a fondersi.
Un’ipotesi che potrebbe risultare fondata, se consideriamo che l’8 luglio circa il 40 per cento della superficie della calotta di ghiaccio era in fase di scioglimento e solo quattro giorni dopo, il 12 luglio, era il 97 per cento dell’intera superficie ad essere interessata dallo scioglimento. Evento, questo, che è coinciso con un’ondata di calore insolitamente molto forte sulla Groenlandia.
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