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agosto 27, 2009

I Simpson diventano neri quando il fumetto è "politically correct".

Da sitcom irriverente a bandiera anti-razzismo
Soltanto in Italia ci sorprendiamo ancora che i fu­metti siano così sensibili alle te­matiche sociali.

Il resto del mondo ha invece capito da tempo che politically correct è a buon diritto caratteristica di un genere po­tente cassa di risonanza di idee, denunce sociali e tendenze.

Così, per la prima apparizione in Afri­ca, perfino un fumetto che ha fat­to della derisione del politicalfy correct uno dei suoi tratti distintivi paga tributo al continente ospi­te.

I Simpson, sit com a cartoni animati che da 20 anni è sulla cre­sta dell'onda, saranno trasmessi per la prima volta da una tv satellitare africana, la DS tv Photo, e il primo episodio li vedrà in versio­ne afro. Via al giallo per fare spazio alla pelle nera, Marge al posto della cofana azzurra avrà una bella capigliatura crespa e Lisa sfoggerà le treccine. Niente pantaloni da cui esce la panza per Homer, perché tutta la famiglia sarà vesti­ta con abiti tradizionali.


«Il restyling è stato fatto da una agenzia angolana — conferma Luca Raffaelli, autorità italiana in fatto di fumetti—ma conoscen­do la severità del creatore, Matt Groening, sono sicuro che tutto ha avuto la sua approvazione». Per Raffaelli, del quale uscirà a breve per Minimum Fax "Tratti e ritratti", una raccolta di mono­grafie su personaggi dei fumetti, l'adattamento non è una novità: «Quello che noi chiamiamo poli­ticalfy correct è ciò che in altri tempi si sarebbe chiamato "ade­guamento alla morale dominan­te", come le mutande sui perso­naggi di Michelangelo nella Cappella Sistina o, in senso più mo­derno, operazione dimarketing».

Diversi sono invece gli inter­venti censori fatti su fumetti co­me TinTin del belga Hergè, accu­sato da tempo di razzismo. Nei giorni scorsi la biblioteca pubblica di Brooklyn, a New York, ha ac­colto le lamentele di una cliente che aveva fatto notare il contenu­to razzista di "Tin Tin va in Con­go", con gli indigeni disegnati, se­condo la signora, «troppo simili alle scimmie».

Il comitato della biblioteca ha deciso di rimuovere il fumetto dai suoi scaffali. «Tin Tin è un personaggio degli anni Trenta—spiegaRaffaelli—e non è il solo che risente dei pregiudizi di quell'epoca. Un intervento censorio per motivi di correttez­za politica è stato ad esempio quello di eliminare nei nuovi dvd dei classici cartoni anmati di Tex Avery, della MGM, le scene in cui un personaggio bianco, colpito da un'esplosione, veniva da que­sta annerito e perciò diventava automaticamente (e comica­mente) nero, con le treccine, i labbroni e la parlata tipica. Que­sta gag tipica negli anni Quaranta oggi viene considerata non cor­retta e dunque censurata».

Neanche il popolarissimo Walt Disney è stato immune da scivoloni razzisti: «In alcuni cofa­netti DVD della Disney destinati ad appassionati e collezionisti il curatore Leonard Maltin si scusa con gli spet­tatori per la presenza di situazio­ni e gag legate al tempo in cui ve­nivano create e che oggi possono risultare inopportune».

I fumetti sono dunque sempre più una cosa seria e non lo dimo­stra soltanto l'aumento delle graphic novel, come "Maus" di Art Spiegelman, "Persepolis" di Marjane Satrapi o "Unknown Soldier", disegnato dall'italiano Ponticelli. Con un cartone ani­mato si può anche darel'idea cor­retta dell'Isiam, come fa "The 99" del kuwaitiano Naif al-Mutawa. Dopo aver spopolato nei paesi musulmani ed essere stato inse­rito da Forbes tra le venti tenden­ze più importanti al mondo, il cartone, una versione musulma­na degli X-Men, arriverà que­st'anno sulle tv della Gran Bretagna. «Parla di valori come generosità e compassione—dicel'autore — non sono cose su cui l'I­slam ha il monopolio, perciò pia­ce a tutti».

LA PROGRAMMAZIONE
La sitcom animata creata da Matt Groening apparve per la prima volta durante il Tracey Ullman Show" su Fox, come corto di un minuto, il 19 aprile 1987.

GLI EPISODI
Divenuto show di punta della Fox, definito da Time "miglior serie televisiva del secolo", dal debutto sono stati mandati in onda oltre 400 episodi dei Simpson.





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