Modalità di utilizzo "E' rimesso alle autorità competenti di assicurare che le modalità di utilizzo della specialità medicinale Mifegyne ottemperino alla normativa vigente in materia di interruzione volontaria di gravidanza". Il cda dell’Aifa ha dato formale mandato al direttore Guido Rasi di stilare la determina tecnica per l’utilizzo della pillola abortiva, ultimo passo, prima della pubblicazione in Gazzetta ufficiale, per la concreta disponibilità della pillola abortiva negli ospedali del nostro paese.
Fazio sulla compatibilità con la 194 Il viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio, definisce "un atto dovuto" il via libera atteso oggi dal cda dell’Aifa alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale della delibera per la vendita della pillola abortiva Ru486. In ogni caso, a suo parere, eventuali approfondimenti sulla compatibilità con la legge 194 sull’interruzione di gravidanza spettano al parlamento. "La vedo come un atto dovuto - ha detto il viceministro riferendosi alla pubblicazione prevista comunque non prima del 19 novembre - visto anche che la pausa di riflessione, auspicata alla luce dell’indagine conoscitiva aperta dalla commissione Sanità del Senato, mi sembra che sia stata presa. Poi l’ultima parola verrà data dal parlamento" per le modalità di impiego in armonia con la legge 194. "Il parere dell’Aifa - ha continuato - attiene alla sicurezza e alle modalità tecniche d’impiego. A seguito di richieste del parlamento queste modalità possono essere integrate".
I vincoli La delibera stabilisce alcuni vincoli nell’utilizzo della pillola: "L’impiego del farmaco deve trovare applicazione nel rigoroso rispetto dei precetti normativi previsti dalla Legge 22 maggio 1978, n.194 a garanzia e a tutela della salute della donna; in particolare il farmaco deve essere assunto in una delle strutture sanitarie individuate dalla citata Legge 194/78 ed alle medesime condizioni ivi previste, sotto la stretta sorveglianza di un medico del servizio ostetrico ginecologico cui è demandata la corretta informazione sull’utilizzo del medicinale, sui farmaci da associare, sulle metodiche alternative e sui possibili rischi connessi, nonché l’attento monitoraggio del percorso abortivo onde ridurre al minimo le reazioni avverse segnalate, quali emorragie, infezioni ed eventi fatali".
La tempistica L’agenzia del farmaco precisa: "L’assunzione del farmaco deve avvenire entro la settima settimana di amenorrea e deve essere garantito l’accertamento dell’espulsione dell’embrione e la verifica di assenza di complicanze con idonei strumenti di imaging".
La pillola abortiva potrà essere usata anche in Italia: la delibera che autorizza il suo impiego negli ospedali sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e diventerà esecutiva entro un mese. Lo ha deciso il cda dell’Aifa (Agenzia italiana farmaco), approvando la delibera già presentata il 30 luglio scorso, che prevede il "rigoroso rispetto" della legge 194, l’obbligo di assumere il farmaco nelle strutture sanitarie individuate dalla legge ed entro la settima settimana di amenorrea, col vincolo del ricovero fino all’espulsione del feto, e l’attento monitoraggio di tutto l’iter abortivo.
Fazio sulla compatibilità con la 194 Il viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio, definisce "un atto dovuto" il via libera atteso oggi dal cda dell’Aifa alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale della delibera per la vendita della pillola abortiva Ru486. In ogni caso, a suo parere, eventuali approfondimenti sulla compatibilità con la legge 194 sull’interruzione di gravidanza spettano al parlamento. "La vedo come un atto dovuto - ha detto il viceministro riferendosi alla pubblicazione prevista comunque non prima del 19 novembre - visto anche che la pausa di riflessione, auspicata alla luce dell’indagine conoscitiva aperta dalla commissione Sanità del Senato, mi sembra che sia stata presa. Poi l’ultima parola verrà data dal parlamento" per le modalità di impiego in armonia con la legge 194. "Il parere dell’Aifa - ha continuato - attiene alla sicurezza e alle modalità tecniche d’impiego. A seguito di richieste del parlamento queste modalità possono essere integrate".
I vincoli La delibera stabilisce alcuni vincoli nell’utilizzo della pillola: "L’impiego del farmaco deve trovare applicazione nel rigoroso rispetto dei precetti normativi previsti dalla Legge 22 maggio 1978, n.194 a garanzia e a tutela della salute della donna; in particolare il farmaco deve essere assunto in una delle strutture sanitarie individuate dalla citata Legge 194/78 ed alle medesime condizioni ivi previste, sotto la stretta sorveglianza di un medico del servizio ostetrico ginecologico cui è demandata la corretta informazione sull’utilizzo del medicinale, sui farmaci da associare, sulle metodiche alternative e sui possibili rischi connessi, nonché l’attento monitoraggio del percorso abortivo onde ridurre al minimo le reazioni avverse segnalate, quali emorragie, infezioni ed eventi fatali".
La tempistica L’agenzia del farmaco precisa: "L’assunzione del farmaco deve avvenire entro la settima settimana di amenorrea e deve essere garantito l’accertamento dell’espulsione dell’embrione e la verifica di assenza di complicanze con idonei strumenti di imaging".
La pillola abortiva potrà essere usata anche in Italia: la delibera che autorizza il suo impiego negli ospedali sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e diventerà esecutiva entro un mese. Lo ha deciso il cda dell’Aifa (Agenzia italiana farmaco), approvando la delibera già presentata il 30 luglio scorso, che prevede il "rigoroso rispetto" della legge 194, l’obbligo di assumere il farmaco nelle strutture sanitarie individuate dalla legge ed entro la settima settimana di amenorrea, col vincolo del ricovero fino all’espulsione del feto, e l’attento monitoraggio di tutto l’iter abortivo.
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