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giugno 27, 2009

Capitalisti individuali? Nasce Postilla, la blog community "meritocratica e democratica" dei professionisti

Anche i professionisti con o senza albo, ribattezzati "popolo delle partite Iva"dai media, quelli che su JobTalk chiamiamo i capitalisti individuali hanno il loro blog. Si definiscono una comunità meritocratica e democratica, speriamo di sì...Benvenuto nella blogosfera a Postilla! Interessanti i dati Doxa sul web 2.0

Postilla, neonato blog dal nome latineggiante presentato ieri a Milano, si pone un obiettivo ambizioso: “diventare il primo blog di professionisti fatto da professionisti per qualità dei temi trattati e di contatti”, secondo le parole di Donatella Treu, Ad di Wolters Kluwer Italia. In Postilla, per la verità, si trovano molte postille, in quanto strutturato come una blog community, o un blog network che dir si voglia, in sei categorie: fisco, diritto, lavoro, impresa, sicurezza e ambiente.

I coblogger patentati sono già 37, ma Postilla è aperto ad altre candidature da parte di professionisti con le carte in regola. Il web 2.0 non mente: numero di accessi, post letti e numero di commenti sono dati inconfutabili. Per questo, secondo Fabio Missoli, responsabile eMarketing di Wolters Kluwer Italia, “Postilla è una comunità democratica e meritocratica in cui i blogger partono tutti alla pari e si dovranno conquistare l’attenzione dei naviganti proponendo post interessanti.” Un bell’impegno, si presuppone remunerato, considerato che, come si legge sul retro della cartella stampa, Postilla è un’iniziativa promossa da: Ipsoa, il Fisco, Cedam, Utet e Indicitalia.

Dove ci sono sponsor c’è una ricerca di mercato, in questo caso un’indagine condotta da Sergio Amati, Direttore Marketing DOXA, dal titolo “Italia 2.0, una analisi su comportamenti e atteggiamenti degli italiani nei confronti degli strumenti del web partecipativo.” Su 1.000 intervistati, il 34% conosce il web 2.0, in particolare facebook e youtube. Il 23% vi partecipa al 65% per vedere o condividere foto e video, mentre il 61% legge i blog e il 23% diviene parte attiva creando un proprio profilo. I dati più interessanti, in questa sede, sono due: il web 2.0 non è un fenomeno esclusivamente giovanile (gli utenti dai 25 ai 34 anni sono il 30%, quelli dai 35 ai 44 anni il 21% e quelli dai 45 ai 64 il 14%), e i blogger sono considerati attendibili a tal punto da influire sulle decisioni dell’utente-consumatore, che nel 76% dei casi legge i commenti dei suoi pari su prodotti, brand, o servizi (la qualità degli alberghi, per esempio). Il rapporto fra aziende e clienti, i rapporti interpersonali, l’editoria, il giornalismo, e il recruiting stanno mutando con il diffondersi del web 2.0.

Ma c’è una forma di comunicazione – la 0.0 – che probabilmente non cambierà mai. Mi riferisco a quella post-presentazione di Postilla, identificabile in calce all’invito nella voce: “seguirà buffet e networking”. In coda per il mio succo d’ananas – niente alcolici quando sono in servizio – non ho potuto fare a meno di sentire: “Che belle scarpe!” “Sì ma le ho messe stasera per la prima volta e mi fanno un male cane.” “Ti presento mio marito”. “Buoni questi pasticcini”. “Ma c’è solo spumante… e il vino rosso?” “Dove si prendono i piatti?” “Senza Kaka ci scordiamo la Champions”. Non saprei dire se si trattasse di working, sicuramente c’era del net.

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