Per commemorare l'anniversario il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano esporrà un esemplare di "Enigma", l'apparecchio tedesco di crittografia che Turing riuscì a sconfiggere durante la seconda guerra mondiale realizzando dall'altra parte della Manica macchine capaci di decifrarne il codice.
Turing comprese per primo le potenzialità del calcolo automatico, al punto tale da ritenere che i computer sarebbero stati un giorno in grado di emulare il funzionamento della mente umana. La vita di Turing non fu però quella di un "semplice" professore di matematica o di informatica, ma si legò strettamente con gli avvenimenti storici e tragici della sua epoca.
Turing giocò infatti un ruolo essenziale, proprio grazie alle sue competenze matematiche, nello sforzo bellico inglese.
Durante la guerra partecipò e diresse un programma alla Government Code and Cypher School (GCCS) di Bletchley Park, l'istituzione alleata impegnata a decifrare i codici segreti nemici. Grazie anche al suo lavoro furono svelate molte tecniche di crittografia utilizzate dalle potenze dell'Asse, compresa quella usata dalla Marina italiana, che si basava su un apparecchio chiamato C-38. La crittografia utilizzava in quegli anni macchine che, attraverso una serie di rotori e ingranaggi, creavano le opportune combinazioni di segni. Turing riuscì a rendere ancora più efficiente questo approccio applicando tecniche statistiche sulla frequenza dei simboli utilizzati.
Persona incredibilente eclettica, Turing si interessò in quegli anni anche di altri settori scientifici, occupandosi di biologia matematica. La sua vita, purtroppo, si concluse in modo tragico. Nel 1952 fu infatti processato per il reato, allora vigente nel Regno Unito, di omosessualità. Lo scienziato, dovendo scegliere fra la prigione e la castrazione chimica, optò per quest'ultima soluzione.
Due anni dopo, il 7 giugno 1954, all'età di 41 anni, morì avvelenato dal cianuro, con una modalità che le autorità descrissero come suicidio, mentre i familiari definirono "accidentale". Solamente nel 2009 il premier inglese Gordon Brown, a seguito di una campagna internet, offrì scuse ufficiali per il trattamento subito dallo scienziato inglese. Un trattamento che ne abbreviò la vita, privando l'intera umanità di una persona che aveva saputo tradurre la matematica e la logica in scoperte tecnologie e scientifiche.
Sicuramente, se Turing non fosse morto a 41 anni, il numero delle sue scoperte sarebbe ancora aumentato e, magari, davvero sarebbe stata realizzata la macchina capace di battere il suo test, simulando perfettamente il modo di pensare umano.

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