Seguimi in Twitter Seguimi in Facebook Seguimi in Pinterest Seguimi in LinkedIn Sottoscrivi il feed

dicembre 08, 2012

La Exxon odia i vostri bambini, un messaggio forte e preoccupante quello lanciato in America.

exxonLa Exxon odia i vostri bambini. Un messaggio forte e preoccupante quello lanciato in America. Un falso spot televisivo di Exxon, una delle principali compagnie petrolifere statunitensi di rilevanza mondiale, mostra un dipendente della società intento a sottolineare i vantaggi economici del petrolio, senza dare alcuna importanza al clima e soprattutto alla salute delle generazioni che verranno.

“Sappiamo tutti che la crisi climatica lacererà il mondo e i vostri figli, ma non ci interessa, perché ci farà ricchi” dice l’uomo nello spot. L’indifferenza delle lobbies del petrolio finirà per portare il pianeta alla rovina. E’ questo il senso della campagna ExxonHatesYourChildren.com portata avanti da Oil Change International e The Other 98%, che sta tentando di convincere il Congresso americano ad eliminare i sussidi destinati ai combustibili fossili.

I due gruppi stanno tentando di far circolare i loro annunci nei mercati in cui si trovano anche quelli dell’American Petroleum Institute, con un messaggio molto diverso. Se la società petrolifera nel suo spot sostiene che l’oro nero è utile, “per lo sviluppo energetico perché produce più posti di lavoro, di reddito e di energia”, lo spot pubblicitario invece punta il dito contro la multinazionale del petrolio, che “mette profitti al di sopra dell’azione contro il cambiamento climatico”.

Dicono gli attivisti: “Immaginate che il vostro governo abbia affidato ad una società un affare, la costruzione del tuo parco giochi locale. Poi, che la società abbia scaricato rifiuti tossici dove i vostri bambini giocano tutti i giorni, solo perché era la cosa più redditizia da fare”. Tale società è Exxon, il parco giochi è il nostro pianeta, e l’affare ricevuto sono le massicce elargizioni governative, denunciano.
Exxon-logo_0
Cosa fare? Proteggere i propri figli sarebbe la prima cosa, esigendo anche che la società in questione ripaghi interamente i danni, fino all’assistenza medica necessaria per i bambini danneggiati dalle conseguenze dell’inquinamento. Infine, basterebbe che il governo smettesse di sostenere con i sussidi tali società. Il fatto che la società continui a produrre, inquinando, per Oil Change International e The Other 98%, significa solo una cosa, che odia i bambini.
 
Ma su The Hill la società ha accusato i due gruppi di aver fatto una campagna troppo aggressiva chiamando in causa i più piccoli: “La campagna è offensiva per le migliaia di lavoratori della ExxonMobil e gli appaltatori che lavorano duramente ogni giorno per fornire un prodotto essenziale in modo sicuro e nel rispetto dell’ambiente”. Inoltre, secondo Exxon, “il consumo di energia e il cambiamento climatico sono sfide importanti e critiche che attendono la società ma che non saranno risolte con campagne mediatiche che si basano sul linguaggio provocatorio e false accuse”.

La Exxon ha dunque storto il naso, guardando alla forma ma alla sostanza del messaggio, condivisibile in tutte le sue sfaccettature. Le società petrolifere continuano a prosperare indisturbate, aiutate dai governi, incrementando l’inquinamento, danneggiando la salute del pianeta e dei suoi abitanti, in primis i bambini, e provocando un aumento delle temperature globali. Anche in Italia, Legambiente ha denunciato il fatto che ogni anno la quantità di sussidi a sostegno delle fonti fossili cresce sempre di più.

È tempo di “smettere di alimentare il disastro climatico” che grava sui contribuenti a livello mondiale. Per questo gli attivisti americani che hanno realizzato lo spot hanno inviato un appello al Congresso e al Presidente Usa, chiedendo di lavorare insieme per eliminare tutti i sussidi ai combustibili fossili. Un’altra denuncia, di recente, è stata fatta attraverso il cortometraggio di Greenpeace, Uno al giorno, secondo cui il carbone provoca una morte prematura al giorno.
 
Ricerca personalizzata
 
Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog: 

Trovato questo articolo interessante? Condividilo sulla tua rete di contatti Twitter, sulla tua bacheca su Facebook o semplicemente premi "+1" per suggerire questo risultato nelle ricerche in Google, Linkedin, Instagram o Pinterest. Diffondere contenuti che trovi rilevanti aiuta questo blog a crescere. Grazie! CONDIVIDI SU!

Ultime notizie, foto, video e approfondimenti su: cronaca, politica, economia, regioni, mondo, sport, calcio, cultura e tecnologia.

0 commenti:

Random Posts