IBM ha ultimato l'installazione, presso il Swiss Federal Institute of Technology di Zurigo (ETH Zurich), di un supercomputer basato su un nuovo sistema di raffreddamento ad acqua.
Big Blue afferma che questo sistema, chiamato Aquasar, permette di risparmiare fino al 40% in di energia rispetto ad una equiparabile macchina raffreddata ad aria e ridurre le emissioni di CO2 fino a 30 tonnellate ogni anno.
Big Blue afferma che questo sistema, chiamato Aquasar, permette di risparmiare fino al 40% in di energia rispetto ad una equiparabile macchina raffreddata ad aria e ridurre le emissioni di CO2 fino a 30 tonnellate ogni anno.
Ma i risparmi energetici permessi da Aquasar non sono soltanto diretti, ossia derivanti dalla possibilità, per le aziende, di ridurre drasticamente l'uso di impianti di refrigerazione dell'aria.
Come IBM spiegò nel marzo del 2008, quando annunciò per la prima volta il suo nuovo sistema di raffreddamento a liquido, Aquasar è stato concepito per convogliare l'acqua calda proveniente dal supercomputer verso i caloriferi di uffici e abitazioni.
È esattamente quanto avviene negli edifici universitari dell'ETH Zurich, il cui impianto idrico per l'acqua calda è alimentato dai radiatori periferici di Aquasar. Questo, secondo il big di Armonk, contribuisce a ridurre l'impatto della cosiddetta carbon footprint fino all'85%.
Sono questi i numeri snocciolati da IBM e da Swiss Federal Institute of Technology Zurich (ETH) che hanno diffuso i particolari del progetto Aquasar, modello di High Performance Computer dotato di sistema di riuso del calore in eccesso per riscaldare gli edifici dell’università svizzera.
Aquasar, che verrà impiegato a Zurigo nell’attività di simulazione multiscala relativamente a problemi di nanotecnologia e dinamica dei fluidi, costituisce parte importante di un vasto programma di ricerca finalizzato allo sviluppo di sistemi di elaborazione ad alta performance e ad emissioni zero.
Prosegue così la marcia di IBM verso la sostenibilità ambientale che riceve continue conferme di risultato come dimostra il primato record conquistato nella classifica World’s TOP500 Supercomputer Sites col computer Roadrunner, installato presso il Los Alamos National Lab, campione di velocità (1,105 petaflops) e incluso nella lista dei più efficienti dal punto di vista energeti.
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