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dicembre 26, 2011

Le variazioni nelle condizioni climatiche delle regioni più settentrionali dipendono anche della presenza di roditori e di altri erbivori.

Le variazioni nelle condizioni climatiche delle regioni più settentrionali non dipendono unicamente dall’effetto serra e dal riscaldamento dell’atmosfera che questo comporta: una ricerca ha messo in evidenza come in questi ecosistemi la presenza di roditori e di altri erbivori abbia un inaspettato ruolo.

Resi famosi da un documentario del 1958 che ha diffuso il mito di una loro (falsa) tendenza a periodici suicidi di massa, i lemming potrebbero essere essenziali per il mantenimento e l’incremento della biomassa nelle regioni artiche in un momento in cui le difficoltà di sopravvivenza dell’attuale ecosistema della regione sta diventando sempre più evidente. A indicarlo è uno studio, pubblicato sulla rivista “Environmental Research Letters”.

Nelle aree in cui questi piccoli roditori non sono più presenti, si osserva infatti un aumento della vegetazione costituita da licheni e briofite, mentre quando ci sono si assiste a un sorprendente incremento della vegetazione a erba e carici, che rappresentano l’alimento principale dei lemming.

L'aumento della copertura a erba e carici – osservano i ricercatori – potrebbe essere legato a un aumento nella disponibilità di nutrienti nel suolo in seguito alle maggiori quantità di urina e feci dei lemming e/o a una riduzione della competizione per lo spazio, attraverso una riduzione di muschi e licheni e delle quantità di erba e carici morti sul suolo.

Storicamente le popolazioni di lemming hanno attraversato periodi di alti e bassi, che i ricercatori ritengono abbiano avuto un ruolo chiave nella regolazione di molte proprietà e dei processi dell’ecosistema a tundra. Per valutare questi effetti, hanno così misurato la copertura e la biomassa vegetale presente nell’arco di 50 anni in alcune aree protette in cui vivono questi roditori.

Le immagini satellitari hanno già confermato che le regioni artiche stanno diventando sempre più verdi, con presenza di erba e arbusti ma anche, come l'aumento delle temperature, con una progressiva maggiore presenza di altre piante. Quale sia l’effetto complessivo sul clima di questi cambiamenti, tuttavia, è ancora difficile da stabilire.

Le temperature più calde possono permettere alle piante, anche ad alto fusto, di crescere maggiormente e incamerare carbonio, prelevandolo dall’anidride carbonica dall'atmosfera e, potenzialmente, ridurre così il riscaldamento climatico. Però le temperature più elevate stimolano la decomposizione nel suolo, portando a un maggiore rilascio di carbonio da parte dei microrganismi che vi sono presenti, aumentando potenzialmente il riscaldamento climatico.

"Ancora non si conosce la grandezza relativa di questi due feedback al riscaldamento”, osserva David Johnson, dell’ Università del Texas a El Paso e primo autore dello studio. Un paesaggio più verde può far sì che la regione resti un ‘pozzo’ del carbonio, tuttavia la crescita delle piante superiori in un simile paesaggio potrebbe non essere sufficiente a compensare le perdite di carbonio dovute ai microbi del suolo. E’ plausibile che gli erbivori, in alcune situazioni, possano fornire un meccanismo che consenta la crescita delle piante superiori pur mantenendo questi ecosistemi come pozzi del carbonio.”

“Non stiamo dicendo che i lemming siano la causa del aumento del verde, che si riscontra anche in aree in cui i lemming non sono presenti con una alta densità. Tuttavia, è chiaro dal nostro studio che in alcuni di questi ecosistemi artici lemming e altri erbivori sono molto più importanti di quanto si sia storicamente ritenuto."

I lemming (in italiano lemmi, singolare lemmo) sono piccoli roditori artici, il cui habitat è normalmente il bioma tundra. Insieme alle arvicole, cui sono molto simili, ed ai topi muschiati, costituiscono la sottofamiglia Arvicolinae (o Microtinae), che fa parte del ramo dei mammiferi più ampio in assoluto, la superfamiglia Muroidea, che include anche ratti, topi, criceti e gerbilli. La maggior parte delle specie fa parte della tribù Lemmini, una delle tre che compone la sottofamiglia Arvicoline.


Sono erbivori, nutrendosi principalmente di foglie e germogli, Graminacee e Cyperacee in particolare, ma a volte anche di radici o bulbi. Come per molti altri roditori, i loro incisivi crescono continuamente, permettendo loro di sussistere su cibo assai più duro di quanto sarebbe altrimenti possibile.


I lemming non vanno in letargo durante i duri inverni nordici. Rimangono attivi, e trovano cibo scavando sotto la neve e nutrendosi di vegetali immagazzinati durante la bella stagione. Sono animali solitari, che si incontrano in natura soltanto per accoppiarsi, ma come tutti i roditori hanno un alto tasso di riproduzione e le popolazioni, in condizioni favorevoli, possono esplodere numericamente.

È nozione comune che i lemming commettano un suicidio di massa durante le migrazioni, ma questa opinione popolare non ha supporti scientifici. I lemming migrano spesso in gruppi numerosi, e di conseguenza molti di loro periscono per cause accidentali oppure per la pressione degli altri individui che può causarne la caduta in corsi d'acqua, dirupi, ecc. Il mito del suicidio di massa dei lemming sembra sia stato iniziato, in particolare, da un "documentario" del 1958 della Disney intitolato White Wilderness, che include varie scene di lemming che sembrano buttarsi da un'alta scogliera; scene tuttavia che sono state costruite ad arte in Manitoba [4]. Ancora antecedente è una storia, sempre della Disney e ideata da Carl Barks, intitolata in italiano Il lemming con il ciondolo e imperniata appunto sul mitico suicidio di massa dei lemmings. La storia fu pubblicata tra marzo e maggio del 1955.


Anche Primo Levi si basò su questo mito per scrivere il racconto Verso occidente, contenuto nella raccolta Vizio di forma del 1971.


A causa della loro associazione con questo bizzarro comportamento, il suicidio dei lemming è una metafora assai usata per riferirsi a persone che seguono acriticamente l'opinione più diffusa, con conseguenze pericolose o addirittura fatali. Questo è anche il tema del videogioco Lemmings, dove il giocatore istruisce le creature sotto il suo controllo affinché eseguano compiti a volte anche autodistruttivi, finché non riescono ad uscire dallo schema del gioco o soccombono.
fonte: Wikipedia

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