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settembre 02, 2009

Così un sms ci salverà dal clima sempre più pazzo

Negli anni Sessanta le previsioni del tempo del colonnello Bernacca avevano un sapore rassicurante: si trattava di decidere se prendere l'ombrello o mettere una maglietta con le maniche corte, sbagliando al massimo si rischiava un raffreddore.


Oggi l'aumento dell'effetto serra ha moltiplicato per sette i danni prodotti dagli eventi estremi e centinaia di milioni di persone rischiano di rimanere senz'acqua o di essere sommerse da un'alluvione improvvisa.


Con il clima non si può più scherzare e l'Organizzazione meteorologica mondiale, riunita a Ginevra per il terzo congresso, per la prima volta ha messo il caos climatico al centro della sua attenzione proponendo soluzioni concrete per ridurre il rischio.

"Come meteorologi abbiamo accesso a tutte le informazioni disponibili e agli strumenti che ci consentono di raggiungere il largo pubblico per spiegare che il cambiamento climatico pone una sfida da affrontare insieme perché la responsabilità è comune", ha detto Tomas Molina, presidente del Climate Broadcasters Network-Europe.


"Quello di cui abbiamo bisogno - ha aggiunto Michel Jarraud, segretario dell'Organizzazione meteorologica mondiale - è una struttura affidabile a cui tutti possano accedere facilmente per ottenere le informazioni necessarie a salvare molte vite umane e a proteggere la nostra economia".


La stagione del boom delle stazioni meteo da consultare solo per organizzare meglio la gita al mare è alle nostre spalle. I 1.500 esperti di 150 Paesi che si sono dati appuntamento in Svizzera per la conferenza che si concluderà venerdì prossimo con l'arrivo di 80 ministri, si pongono un altro problema. Con l'aumento della concentrazione di anidride carbonica il numero e la portata degli eventi estremi cresceranno: negli ultimi 50 anni più di 7.500 disastri naturali hanno ucciso oltre 2 milioni di persone e il 72,5 per cento di questi disastri è stato causato da eventi estremi, proprio quelli destinati a moltiplicarsi nei prossimi anni.


La meteorologia può diventare lo strumento per diffondere l'informazione sul riscaldamento globale limitando i danni futuri (tutto dipende da quanti gas serra faremo arrivare in atmosfera bruciando combustibili fossili e foreste) e diminuendo subito il numero delle vittime. L'obiettivo per il 2019 è ridurre del 50 per cento i morti da disastri naturali rispetto al decennio 1994-2003.


E per raggiungerlo sono state suggerite varie possibilità: un sms sul cellulare di chi si è organizzato la vacanza vicino a un fiume che sta per straripare può salvare una famiglia, una comunicazione capillare che arriva agli abitanti di una città minacciata da un'ondata di calore può eliminare un picco di mortalità, l'allarme per l'arrivo di un ciclone può evitare migliaia di vittime.

Non sono vantaggi teorici. Il miglioramento del sistema di allerta ha già prodotto una drastica diminuzione delle vittime e la differenza tra due eventi recenti, il ciclone in Birmania dove nessuno si è preoccupato di avvertire la popolazione e l'uragano a Cuba con l'evacuazione sistematica delle persone a rischio, mostra l'importanza di un serio sistema di prevenzione.


L'Italia, divisa tra un Nord a rischio alluvioni e un Sud divorato dalla siccità, rischierebbe molto ignorando il problema. "Nel bacino del Mediterraneo ci attende, entro la fine del secolo, un aumento del 20-30 per cento delle ondate di calore e nell'Italia meridionale si registrerà una diminuzione delle precipitazioni del 30-40 per cento", spiega Antonello Pasini, dell'Istituto sull'inquinamento atmosferico del Cnr. "Il rischio, sia per attività come l'agricoltura e il turismo che per le singole persone, è destinato ad aumentare e dobbiamo imparare a fronteggiarlo anche con un'informazione mirata. Ad esempio l'allerta per sms è stato già sperimentato con successo in varie città europee soprattutto come risposta alla minaccia estiva dell'ozono: è uno strumento che può facilmente essere utilizzato in modo più sistematico salvando molte vite".

fonte: La Repubblica

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