È bastato: 38 trofei alla guida dei Red Devils, 49 in totale aggiungendo quelli conquistati sulle panchine di Aberdeen e St. Mirren a inizio carriera. Quasi impensabile…
Ma non si può ridurre Ferguson ai numeri. Sir Alex è una calamita di rapporti umani. Il rito del bicchiere di vino nel post partita è diventato ormai celebre, come alcune frasi ormai nell’immaginario collettivo dei tifosi britannici.
Ma il suo rapporto con i giocatori è stato probabilmente il fattore chiave in tutti i suoi trionfi: nel 2003 – all’arrivo a Manchester di Cristiano Ronaldo – diede al portoghese la maglia numero 7 (anche se CR voleva il 28) per stimolarlo con quel dorsale storico (già di Best, Cantona e Beckham...), mentre poi nel 2006 rispose “no” a Ruud van Nistelrooy che voleva giocare la finale di Coppa di Lega per dare spazio a chi (Saha) aveva spinto lo United fino alla finale.
Insomma, bastone e carota, anche per i campionissimi. Perché il talento è nulla senza disciplina: il Manchester United è nulla senza Sir Alex Ferguson. Anzi, era…
fonte: Eurosport

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