Al secondo mondo appartengono 20 Paesi, in gran parte appartenenti al Sud e Centro America e in piccola parte all’Africa, nella sua porzione centro meridionale (Capo Verde, Gabon, Sud Africa e Namibia).
Basso è l’apporto calorico giornaliero, ma comunque più alto rispetto al primo mondo; il mais è sicuramente l’alimento di riferimento e il suo consumo è decisamente il più elevato in assoluto, sebbene nell’ultimo trentennio il suo contributo all’apporto calorico giornaliero medio si sia ridotto; meno rilevante l’apporto di riso e grano, mentre molto significativo è il consumo di frutta, il più elevato tra i mondi.
Gli indicatori socio economici presentano valori mediamente più elevati rispetto alla media: da segnalare, in particolare, l’elevato livello di urbanizzazione, specie in Venezuela, Brasile e Gabon, mentre, di contro, la densità di popolazione è la più bassa in assoluto.
Da sottolineare anche che il PIL pro capite è cresciuto, negli ultimi trent’anni, in misura rilevantissima, quasi quanto nel quarto mondo.
Elevatissimi livelli di biodiversità (in particolare nel Brasile, con i valori più alti a livello globale) e grande disponibilità di risorse idriche sono altri due elementi che caratterizzano il secondo mondo.
Infine, la percentuale di alimenti che viene scartata in fase di raccolta, stoccaggio e trasporto è la più alta a livello globale, forse per l’elevato consumo di frutta.
Il quadrante di controllo del profilo alimentare

Il quadrante di controllo del profilo socio economico ambientale


fonte: http://mondohonline.com
Basso è l’apporto calorico giornaliero, ma comunque più alto rispetto al primo mondo; il mais è sicuramente l’alimento di riferimento e il suo consumo è decisamente il più elevato in assoluto, sebbene nell’ultimo trentennio il suo contributo all’apporto calorico giornaliero medio si sia ridotto; meno rilevante l’apporto di riso e grano, mentre molto significativo è il consumo di frutta, il più elevato tra i mondi.
Gli indicatori socio economici presentano valori mediamente più elevati rispetto alla media: da segnalare, in particolare, l’elevato livello di urbanizzazione, specie in Venezuela, Brasile e Gabon, mentre, di contro, la densità di popolazione è la più bassa in assoluto.
Da sottolineare anche che il PIL pro capite è cresciuto, negli ultimi trent’anni, in misura rilevantissima, quasi quanto nel quarto mondo.
Elevatissimi livelli di biodiversità (in particolare nel Brasile, con i valori più alti a livello globale) e grande disponibilità di risorse idriche sono altri due elementi che caratterizzano il secondo mondo.
Infine, la percentuale di alimenti che viene scartata in fase di raccolta, stoccaggio e trasporto è la più alta a livello globale, forse per l’elevato consumo di frutta.
Il quadrante di controllo del profilo alimentare

Il quadrante di controllo del profilo socio economico ambientale


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I paesi megadiversi sono un gruppo di paesi che detengono la maggioranza delle specie viventi e sono pertanto considerati come i più ricchi di biodiversità del pianeta. Il Centro di monitoraggio per la Conservazione della Natura (UNEP-WCMC), un'agenzia delle Nazioni Unite, ha individuato 17 paesi megadiversi e la maggior parte si trovano nelle aree tropicali.
RispondiEliminaLa biodiversità, oltre al valore per se, è importante anche perché è fonte per l’uomo di beni, risorse e servizi: i cosiddetti servizi ecosistemici. Di questi servizi, che gli specialisti classificano in servizi di supporto, di fornitura, di regolazione e culturali, beneficiano direttamente o indirettamente tutte le comunità umane, animali e vegetali del pianeta.
La conservazione della biodiversità è fondamentale non solo per il suo valore intrinseco ma anche perché assicura ad esempio aria pulita, acqua dolce, suolo di buona qualità e impollinazione delle colture. Ci aiuta a combattere i cambiamenti climatici e ad adattarci a essi, oltre a contribuire a ridurre l’impatto dei pericoli naturali. Il suo declino ha quindi conseguenze fondamentali per la società, l’economia e la salute umana.
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