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maggio 30, 2009

Gigi Gherzi torna a far parlare di sé con il suo nuovo spettacolo «La strada di Pacha».

«Gli spettatori rovistano tra gli oggetti della mia eroina».

Un cerchio di cento spettatori per raccontare la realtà di uno dei quartieri più poveri di Managua; un rito collettivo da scrivere ogni sera con il pubblico e gli oggetti del «museo» di Pacha, una donna che la vita del barrio l' ha vissuta da dentro, fin da bambina.

Gigi Gherzi torna a far parlare di sé con il suo nuovo spettacolo «La strada di Pacha», interessante esperimento drammaturgico (la regia è di Pietro Floridia) dove il pubblico determina ogni sera il testo dello spettacolo.

«Il coinvolgimento degli spettatori non è un pretesto - spiega Gherzi - ma una scelta necessaria per raccontare la capacità di reinventarsi della gente che ho conosciuto nei barrios nicaraguensi».


Gigi Gherzi torna a far parlare di sé.

Il pubblico sale sul palco e tra sedie bruciacchiate e padelle arrugginite, scopre il «museo»: 36 «opere d' arte» ispirate alla vita di quella donna che all' età di otto anni ha scelto di vivere per strada, diventando poi capo gang, madre, soldato, rifugiata politica e infine una delle più amate educatrici per bambini del quartiere.
Gigi Gherzi torna a far parlare di sé con il suo nuovo spettacolo La strada di Pacha.Twitta
«Ogni oggetto - spiega Gherzi (autore e interprete) - porta con sé una domanda, ad esempio "cosa ti fa venire in mente l' espressione vite di scarto?", oppure "due pesi e due misure".

Le risposte scritte dal pubblico.

Le risposte scritte dal pubblico, saranno scelte a caso e diventeranno di volta in volta la chiave per raccontare le esperienze di Pacha». Uno spettacolo che il protagonista si diverte a improvvisare pescando qua e là tra testimonianze e ricordi condivisi con l' eroina del suo spettacolo, e del suo omonimo romanzo.
Leggi anche: Nasce Radio Tab, contro i pregiudizi sul disagio mentale.

L'immaginario baretto di Pacha.

Dopo una pausa nell' immaginario baretto di Pacha, tutto birra e musica raggae, lo spettacolo prosegue con un altro piccolo compito per il pubblico. «Ad ogni spettatore verrà data una foto che evoca un momento di vita della mia eroina, i commenti che gli spettatori scriveranno sul retro mi daranno la possibilità di portare a termine lo spettacolo e diventeranno parte integrante di un' installazione vivente che porteremo in scena in ogni città».
Un «teatro dello spettatore» insomma.

Un «teatro dello spettatore» insomma, come lo definisce Gherzi che venerdì sospende lo spettacolo per partecipare a una festa (musica e cucina multietnica, ingresso libero) con altre comunità: il Teatro dell' Argine di Bologna, Scighera, Olinda e Takku Ligey, la compagnia senegalese di Mandiaye N' Diaye. Livia Grossi Domani, sabato e domenica 31 maggio al teatro LaCucina, ex Pini, via Ippocrate 45, ore 21, 10 euro. Prenotazione obbligatoria allo 02.66.200.646



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2 commenti:

  1. L'equipe di Teatro degli Incontri per “Antigone a Macao” è composta da Antonella Piccolo, Gigi Gherzi, Giuseppe Buonofiglio, Silvia Baldini

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