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marzo 30, 2013

Svelato il segreto della cocaina naturale, scoperta che potrebbe aiutare lo sviluppo di nuovi farmaci.

cocaina naturalesScoperto il modo in cui le piante producono la cocaina. Secondo i ricercatori, questa scoperta potrebbe aiutare lo sviluppo di nuovi farmaci.

Alcuni biochimici hanno individuato un passaggio chiave che avviene durante la formazione della cocaina nelle piante.
La cocaina, dal punto di vista chimico, è molto simile a tantissimi farmaci anestetici e stimolanti che vengono utilizzati legalmente tutti i giorni e quindi, come spiegano gli autori dello studio, comprendere come questa sostanza stupefacente venga prodotta all’interno della pianta potrebbe rivelarsi importante per la sintesi di nuovi farmaci che non comportino, però, il rischio della dipendenza.

"Le piante non si possono muovere, quindi devono essere i migliori chimici del pianeta per sopravvivere", ha detto uno degli autori dello studio, John D'Auria, biochimico presso il Max Planck Institute, Germania. "Producono sostanze chimiche che altri organismi non riescono a produrre, come la cocaina”.

Ma per ottimizzare i benefici per l’uomo di questo composto chimico, D’Auria ha spiegato che "dobbiamo farci un’idea di come le piante la producono, perché se si comprende appieno la sua biochimica potremmo eliminare le proprietà negative e mantenere solo quelle anestetiche”.
In Sudamerica la coca è stata coltivata per ottomila anni dalle tribù indigene che ne masticavano le foglie durante i riti religiosi o per sopportare la fame e la sete. Ancora oggi “è una fonte molto importante di denaro contante, oltre a essere la fonte di una terribile droga. Ma possiede anche una lunga storia come medicinale", ha detto D'Auria.

Tuttavia, si sa molto poco di come la pianta di coca produca l’alcaloide della cocaina, visto che in pochissimi laboratori ne è consentita la coltivazione per scopi scientifici. Così D’Auria, per poter comprendere i meccanismi della biosintesi delle cocaina, ha pensato di studiare le Solanaceae, una famiglia che comprende piante da fiore molto simili a quella della coca, tra cui la patata e la belladonna.
Infatti, anche se la coca fa parte di una famiglia diversa, molte Solanaceae producono alcaloidi simili, alcuni dei quali sono utilizzati come farmaci che dilatano le pupille, che curano il mal d’auto e le ulcere peptiche.

La squadra di D'Auria ha però scoperto che le piante di coca non usano gli stessi enzimi delle Solanaceae per costruire le loro molecole di alcaloidi. “È un fatto sorprendente”, ha detto D’Auria, “perché gli alcaloidi sono molecole complesse che richiedono molte fasi per venire prodotte, e l'evoluzione in genere conserva le soluzioni migliori, piuttosto che reinventarne di nuove”.
c piante di coca - il 10 per cento del peso a secco delle foglie - agisce come insetticida. Ulteriori studi sugli antenati selvatici delle piante attuali potrebbero aiutare a risolvere la questione.

”Siamo molto interessati a questo tema e ci stiamo lavorando”, ha detto D'Auria, aggiungendo che il suo team ora sta studiando sei piante molto simili alla coca, e "stiamo anche lavorando su come ottenere gli insetti che si nutrono di queste piante”.

Il nuovo studio è stato pubblicato sulla rivista Proceedings of National Academy of Sciences
 
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