Brutte notizie per Pinterest. L'European Trademark Office gli ha dato un ultimatum: se vuole continuare a lavorare in Europa o cambia nome o paga i diritti della licenza alla startup inglese Premium Interest.
Pinterest ha proprio cominciato male l'anno. Una sentenza dell'European Trademark Office gli ha infatti ingiunto uno sgradito ultimatum: se il social network vuole continuare a lavorare in Europa o cambia nome o paga i diritti della licenza alla startup inglese Premium Interest. Ma ovviamente Pinterest non ci sta e l'azienda fa sapere che impugneranno la sentenza e lotterà per dimostrare le proprie ragioni.
Pinterest si sta dando parecchio da fare per incrementare la sua espansione mondiale, ma il punto di arresto potrebbe arrivare proprio da noi in Europa. Una recente sentenza dell'European Trademark Office ha infatti fatto perdere la sfida relativa ai diritti legali per il marchio Pinterest in Europa: secondo questro tribunale, infatti, il marchio spetta ad una startup social inglese (un aggregatore di notizie) che si chiama Premium Interest, fondata da Alex Hearn.
Tradotto dai termini legali questo vuol dire che se Pinterest vuole continuare a fare affari in Europa o cambia il nome o cerca di ottenere (e quindi pagare) i diritti della licenza ad Interest Premium. Ma Pinterest ovviamente non ci sta e promette che la battaglia legale contro Hearn e la sua compagnia durerà ancora a lungo.
A quanto pare la pretesa di Pinterest sarebbe stata respinta nella sua totalità. Tutta colpa di una pessima tempistica: Pinterest in realtà era già attivo quanto Premium Interest ha presentato istanza per richiedere il marchio nel gennaio 2012, solo che purtroppo Pinterest in quel momento non era ancora entrato ufficialmente nel mercato europeo, lasciando così temporaneamente libero quel marchio.
Il guaio è che Pinterest ha ingenuamente commesso tutta una serie di sviste che si potevano evitare. Per esempio quando ha dovuto fornire documenti che sostenessero la fondatezza della sua richiesta, ecco che lo ha fatto mesi dopo che era scaduto il tempo previsto dalla legge. Questo significa che parte della documentazione non è stata ritenuta valida, mentre la rimanente dimostra solo che sì, Pinterest era attivo altrove, ma non in Europa.
Pinterest di sicuro farà ricorso e potrebbe anche vincerlo, basta solo che rispetti i tempi di presentazione dei documenti in modo da poter dimostrare che era un'entità già ben conosciuta in Europa prima che arrivasse Premium Interest a depositare il suo marchio. Il fatto che all'epoca Pinterest fosse ben conosciuto negli Stati Uniti non ha poi nessuna rilevanza in Europa. La cosa curiosa è che Pinterest è in costante espansione, mentre in realtà Premium Interest non ha ancora cominciato a sfruttare nulla che riguardi il marchio Pinterest da essa posseduto.
Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:
Trovato questo articolo interessante? Condividilo sulla tua rete di contatti Twitter, sulla tua bacheca su Facebook o semplicemente premi "+1" per suggerire questo risultato nelle ricerche in Google, Linkedin, Instagram o Pinterest. Diffondere contenuti che trovi rilevanti aiuta questo blog a crescere. Grazie! CONDIVIDI SU!
0 commenti: