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dicembre 16, 2022

Come rendere più efficace la politica estera dell'UE, rafforzando l'Europa?
Nella sua rapida risposta, il successore della Merkel alla guida della Cdu, Annegret Kramp-Karrenbauer, (AKK per gli amici), non coincide molto con le proposte di fondo della proposta di Macron. 

Ma concorda sull'urgenza di rafforzare l'Europa, affinché possa difendere i suoi valori ed evitare di rimanere intrappolata tra gli interessi strategici di Usa e Cina, da un lato, e le nuove minacce russe dall'altro. 

E propone, come Macron, di portare avanti politiche comuni di sicurezza e di difesa, ampliando la capacità strategica dell'Europa, la compatibilità degli equipaggiamenti militari e la creazione di un Consiglio di sicurezza europeo in cui ci sarebbe anche un posto, se lo desiderasse, per Regno Unito post-Brexit.


 Come rendere più efficace la politica estera dell'UE.

Pertanto, francesi e tedeschi concordano almeno sulla necessità di rendere più efficace la politica estera e di sicurezza comune dell'Unione europea (PESC) e, in particolare, la politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC).

Una politica estera e di sicurezza comune.

Ma andiamo per parti e facciamo riferimento per il momento alla politica estera e di sicurezza comune (PESC), di cui si discute sostanzialmente nei CAE, i consigli dei ministri degli affari esteri dell'UE. La mia impressione, dopo quasi un anno di partecipazione agli EAC, è che troppo spesso l'Unione europea non sia in grado di stabilire la propria posizione su questioni di politica internazionale che pongono problemi molto seri.

E, non potendo reagire ad essi in modo rapido ed efficace, rischiamo di cadere nell'irrilevanza come attore globale e di non poter difendere i nostri valori e interessi su un palcoscenico mondiale sempre più complesso con nuovi potenti attori.

La sospensione del Trattato sulle Forze Nucleari Intermedie.

Questo è avvenuto di fronte alla crisi in Venezuela, alla sospensione da parte degli Stati Uniti del Trattato sulle Forze Nucleari Intermedie o alle relazioni con il mondo arabo. Questioni che incidono direttamente sulla credibilità del ruolo che l'UE intende avere nel mondo, o sulla sicurezza dei cittadini europei.

Su nessuna di queste questioni l'Unione è riuscita a raggiungere una posizione comune condivisa dai 27, o ancora 28, Stati membri, nonostante le lunghe ore di discussione e distorsioni dei testi per soddisfare le diverse posizioni di alcuni e di altri.

Le ragioni di questa incapacità sono di natura molto diversa a seconda del problema in questione, ma la loro coincidenza temporale riflette dolorosamente la mancanza di capacità d'azione dell'UE e il tempo perso nel raggiungimento degli accordi. 

Così, nella riunione ministeriale che ha preparato il Vertice tra Unione Europea e Lega degli Stati arabi nel febbraio 2019, non è stato possibile stabilire una posizione comune perché solo due Stati membri non hanno aderito all'accordo intraeuropeo. Fortunatamente, il Summit di Sharm el Sheik è riuscito a superare queste difficoltà, a costo, sì, di indebolire la portata e il contenuto dell'accordo finale.

Questa situazione è particolarmente preoccupante per almeno tre ragioni.

Un nuovo contesto geopolitico.

Perché avviene nel nuovo contesto geopolitico definito dalla competizione tra superpotenze come USA e Cina, che utilizzano tutte le risorse a loro disposizione per perseguire i propri obiettivi strategici.

A causa dell'indebolimento del multilateralismo e dell'ordine globale basato sulle regole, e la sua sostituzione con l'imposizione di misure unilaterali e il ritorno dell'interesse nazionale strettamente inteso come unico criterio di azione.

Per le nuove sfide esistenziali di natura transnazionale che la comunità internazionale sta affrontando, come il riscaldamento globale, le migrazioni, le disuguaglianze, il terrorismo, ecc.

Per rafforzare l'UE come attore globale, dobbiamo indubbiamente dotarci di una capacità strategica di difesa autonoma, ma sarà di scarsa utilità se non possiamo utilizzarla per mancanza di unità politica. Per questo motivo, dobbiamo iniziare rafforzando i meccanismi decisionali.

La forza della Unione Europea.

La forza dell'UE si è tradizionalmente basata sulla sua capacità di negoziare consensi e costruire complicità, dalla convinzione che, per difendere i nostri valori e interessi, siamo più efficaci agendo insieme che individualmente. Ma negli ultimi tempi questa convinzione si è affievolita, al punto da far considerare ogni decisione isolatamente, dimenticando che tutti devono considerare il quadro di una strategia condivisa di lungo periodo.

La sfiducia alla base di questo atteggiamento può essere dovuta alla crescente eterogeneità delle nostre culture di politica estera, a seguito dell'allargamento ad Est. 

E più recentemente nell'emergere di partiti nazional-populisti che, sfruttando le insicurezze di una parte della popolazione che si sente persa nella globalizzazione e abbandonata dalle sue élite, offrono false soluzioni semplicistiche a questioni estremamente complesse, come le migrazioni, rafforzano gli aspetti identitari che separano le comunità e bloccano l'attuazione di politiche con una visione a lungo termine.

Non esiste una soluzione unica o facile a questa situazione. Ma ci sono alcune misure che potrebbero evitare stalli se comprendiamo che termini come consenso, unità e unanimità non sono sinonimi.

La politica estera e di sicurezza comune dell'UE è regolata dal principio fondamentale dell'unanimità, data la sua natura eminentemente intergovernativa. Ma esistono anche meccanismi che possono introdurre flessibilità e consentire un processo decisionale più agile, rispettando comunque gli interessi che ciascuno Stato può ritenere vitali.

L'astensione costruttiva.

È il caso dell'astensione costruttiva, per cui uno Stato si astiene da una decisione e non è vincolato da essa, ma consente all'UE di approvare una determinata iniziativa.

O, più radicalmente, decisione a maggioranza qualificata. Questo metodo presuppone un forte incentivo a negoziare, partecipando alla formazione di una posizione comune cercando di ottenere controparti, invece di rimanere isolati, perdendo il voto e non ottenendo nulla. D'altra parte, l'unanimità offre gli incentivi opposti, portando a radicarsi nelle proprie posizioni, o nel migliore dei casi, a chiedere compensi inaccettabili in cambio di agevolare un accordo che finisce per svuotarsi di contenuto.

La decisione a maggioranza qualificata in materia di politica estera, che consentirebbe all'Unione di parlare con una sola voce senza bisogno del consenso di tutti gli Stati membri, esiste già in alcuni casi, ma la sua portata è molto ristretta, ed è non abbastanza per consentire di progredire al ritmo imposto dagli eventi.

Per questo non sarebbe necessario modificare i Trattati. Basterebbe applicare la proposta della Commissione, che la Spagna sostiene, per attivare quella che in gergo comunitario viene chiamata la “porta d'accesso”, prevista dal Trattato di Lisbona. Ciò consentirebbe di decidere a maggioranza qualificata le posizioni dell'UE sui diritti umani nei forum internazionali e di avviare missioni civili in risposta alle crisi, quando l'urgenza di questi casi giustifica l'accelerazione delle procedure.

La crisi della sedia vuota.

Non sarà certamente facile attivare questa procedura prevista dal Trattato. Ricordiamo la crisi della sedia vuota provocata da De Gaulle ai tempi del mercato comune, quando si oppose al passaggio alla maggioranza qualificata in Consiglio, che già i Trattati avevano previsto, e che si risolse con la formula del chiamato compromesso lussemburghese, che consente di invocare gli interessi vitali di uno Stato per bloccare una decisione che deve essere adottata a maggioranza qualificata. Un impegno che, tra l'altro, non è mai stato invocato o riconosciuto nei Trattati.

La difficoltà sta nel fatto che l'abbandono dell'unanimità nei suddetti ambiti richiede di essere adottato con... decisione unanime. Sarà quindi necessario negoziare e offrire risarcimenti, senza escludere che qualche evento internazionale di particolare gravità finisca per generare l'incentivo per il Consiglio europeo a raggiungere il consenso necessario. Speriamo che non sia troppo tardi, ma è certo che quanto più si rimanda questo passaggio tanto più si indebolisce il ruolo dell'Ue in questo nuovo mondo che non smette di galoppare.

Fonte.

novembre 24, 2022

Perché scegliere le caramelle al CBD?

 Le caramelle CBD sono uno dei mezzi più popolari per assumere CBD, offrendoun modo divertente, facile e delizioso per assumere la propria dose giornaliera in movimento.


Che cos'è il CBD?

Il CBD(cannabidiolo) è il secondo cannabinoide più abbondante dellapianta di Cannabis sativa. Ha molte proprietà terapeutiche ed è ilprincipale ingrediente attivo dei prodotti a base di canapa, tra cui gli oli di CBD, le capsule, gli edibili, le caramelle e i prodottiper la cura della pelle.

Il CBD interagisce con l'organismo attraverso il sistema endocannabinoide (ECS), una complessa rete di segnalazione cellulare che regola molti processi vitali, tra cui sonno, umore, dolore e appetito. Se assunto come integratore alimentare, il CBD può sostenere la funzione dell'ECS e contribuire a mantenere questi processi in uno stato di equilibrio (chiamato anche "omeostasi").

Il CBD è un composto non intossicante, il che significa che non provoca "sballo" e non crea dipendenza. Il THC (tetraidrocannabinolo) è il composto intossicante della cannabis che produce effetti di alterazione della mente e può creare dipendenza. Tutti i prodotti CBD di Naturecan sono purificati per garantire che contengano livelli non rilevabili di THC (0,01%), rendendoli completamente sicuri per il consumo.

Cosa sono le caramelle al CBD?

Le caramelle al CBD sono caramelle gommose infuse con CBD. In genere sono vendute in una varietà di gusti, colori e concentrazioni. Alcune caramelle sono infuse con CBD isolato, che contiene solo CBD e nessun altro composto naturale della pianta di canapa, mentre altre sono create con CBD a spettro completo, che contiene una varietà di composti vegetali, tra cui flavonoidi, terpeni e THC. Tutti questi composti lavorano insieme per potenziare l'efficacia dell'olio di CBD attraverso un fenomeno noto come "effetto entourage". Tuttavia, poiché i prodotti a spettro completo possono contenere più dello 0,3% di THC, sono illegali in diversi Paesi, tra cui il Regno Unito.

Le caramelle al CBD di Naturecan sono tutte infuse con olio di CBD ad ampio spettro, che offre tutti i potenziali benefici del CBD a pieno spettro, ma senza gli effetti collaterali potenzialmente pericolosi del THC. Le caramelle Naturecan sono disponibili in due diversi dosaggi (10 mg o 25 mg) e in tre forme: caramelle vegane, caramelle acide e orsetti gommosi. Tutte sono testate da laboratori terzi per garantirne la purezza, la potenza e la sicurezza.

Perché scegliere le caramelle al CBD?

 Le caramelle al CBD sono un modo rapido, comodo e divertente di assumere CBD. Permettono di gestire e monitorare facilmente il dosaggio, poiché ogni gommina contiene la stessa quantità di CBD, e possono essere consumate in modo discreto, poiché non sono necessari strumenti di misurazione o di somministrazione (come i contagocce).

Le caramelle al CBD sono particolarmente adatte a chi non ama il sapore dell'olio di CBD o a chi ha difficoltà ad assumere capsule di CBD. Poiché vengono ingerite per via orale, le gummie di CBD devono passare attraverso l'apparato digerente prima di entrare nel flusso sanguigno, il che significa che può essere necessario più tempo perché il CBD faccia effetto (30-90 minuti) rispetto ad altri mezzi di somministrazione, come le gocce di olio di CBD. Pertanto, le gomme al CBD non sono consigliate a chi ha bisogno di sentire gli effetti del CBD rapidamente. Una volta che il CBD ha iniziato a funzionare, i suoi effetti possono durare per circa 6-8 ore, anche se ciò può variare a seconda di una serie di fattori.

Come assumere le caramelle al CBD.

 È sufficiente masticare fino a quando la gomma non si è completamente sciolta: in questo modo il CBD viene assorbito completamente attraverso la mucosa orale. Si consiglia di iniziare con una o due gummies da 10 mg al giorno e di aumentare gradualmente il dosaggio fino a quando non si notano gli effetti desiderati.

La FSA (Food Standards Agency) raccomanda agli adulti di non assumere più di 70 mg di CBD al giorno (l'equivalente di sette gummies da 10 mg), compresi gli eventuali prodotti aggiuntivi. Seguendo queste indicazioni, potete gestire il vostro dosaggio giornaliero in base a ciò che funziona meglio per voi e combinare vari prodotti a base di CBD, se lo desiderate.

Per trovare il vostro dosaggio ottimale di CBD, provate il nostro calcolatore di dosaggio di CBD qui.

Perché scegliere Naturecan.

Naturecan offre una gamma ampia ed esclusiva di prodotti e integratori di CBD di qualità. Con siti web presenti in oltre 30 paesi del mondo, sfruttiamo la nostra portata globale per offrire i benefici del CBD a una base di clienti in continua crescita.

Tutti i prodotti Naturecan sono creati con tecnologie all'avanguardia e sono sottoposti a rigorosi test con terze parti per garantire la qualità del prodotto, la sicurezza del cliente e la trasparenza della catena di approvvigionamento.

Il nostro olio di CBD è un distillato ad ampio spettro, con livelli non rilevabili di THC e un'elevata biodisponibilità, che lo rendono il più sicuro e puro sul mercato. È derivato esclusivamente da piante di canapa coltivate negli Stati Uniti, il che significa che non utilizziamo mai isolati o materiali sintetici prodotti dall'uomo, ma solo CBD naturale e di origine vegetale.

ottobre 19, 2022

L'Unione Europea e la crisi dell'ordine liberale in un mondo complesso.

Inizia la campagna elettorale europea. Speriamo in un'affluenza maggiore rispetto al 2014, che è stato il più basso della serie storica. L'inizio coincide con la Giornata dell'Europa, per questo partecipo a diversi eventi commemorativi del 69° anniversario della Dichiarazione di Schumann, con cui è iniziata l'integrazione europea.

Ho anche avuto l'onore di partecipare, a Palazzo La Granja, alla riunione del Consiglio Scientifico dell'Istituto Reale Elcano, presieduto dal Re Felipe VI, dove ho potuto condividere le mie riflessioni sul futuro dell'Unione Europea, e quale Ora mi permetto di condividere da questo spazio digitale.


L'Unione Europea e l'ordine liberale.

Qualsiasi analisi del futuro dell'UE deve partire dalla consapevolezza che viviamo in un mondo caratterizzato da una volatilità, incertezza e complessità senza precedenti dalla fine della seconda guerra mondiale.

Ci troviamo in un momento che Antonio Gramsci ha chiamato interregno: quando il vecchio sta morendo e il nuovo non è ancora nato. E possiamo chiederci se siamo di fronte a un nuovo “momento di Tucidide”, dello storico greco che ha descritto il conflitto che si manifesta quando una potenza emergente (in questo caso la Cina) tenta di spodestare quella dominante (gli USA).

L'ordine mondiale liberale.

L'ordine mondiale liberale che è stato stabilito dopo la seconda guerra mondiale grazie in gran parte alla guida degli Stati Uniti è in discussione. Naturalmente, questo ordine mondiale non è mai stato perfetto, non così ordinato, non così liberale, non così globale, ma ha consentito 70 anni di pace e prosperità globali senza precedenti in gran parte del mondo.

Ma non possiamo più dare per scontato questo modello. E le due sfide più visibili che deve affrontare sono l'indebolimento del multilateralismo e la perdita di peso economico della classe media.

Cominciamo dal multilateralismo: dopo la caduta del muro nel 1989, abbiamo attraversato un breve periodo di potere unipolare degli Stati Uniti che si è concluso nel 2014 con l'annessione russa della Crimea. Da allora siamo entrati in uno scenario di competizione strategica tra Stati Uniti, Russia e Cina.

Al di là del rischio di utilizzare armi nucleari, la principale conseguenza di questa competizione geopolitica tra grandi potenze è l'uso di tutte le opzioni e gli strumenti politici disponibili per perseguire i propri obiettivi.

Tecnologia, relazioni economiche e commerciali.

Tecnologia, relazioni economiche e commerciali o applicazione di sanzioni extraterritoriali fanno sempre più parte dell'equazione geopolitica. Nel caso delle sanzioni extraterritoriali statunitensi, abbiamo esempi recenti come l'uso della legge Helms-Burton a Cuba o il ritiro degli Stati Uniti dall'accordo nucleare con l'Iran.

Il risultato è che, in un momento in cui dobbiamo lavorare insieme più che mai per affrontare sfide di natura transnazionale come il riscaldamento globale, la crisi finanziaria o la migrazione, i meccanismi che abbiamo per farlo vengono erosi, a volte deliberatamente.

Il secondo elemento destabilizzante dell'ordine liberale è la perdita del potere d'acquisto delle classi medie in un contesto di vertiginoso cambiamento globale guidato dalla tecnologia.

Per la prima volta, un aumento della produttività non è accompagnato da un aumento dei salari o dalla creazione di posti di lavoro.

La rivoluzione tecnologica e l'automazione del lavoro.

La rivoluzione tecnologica e l'automazione del lavoro sta provocando profonde fratture nel contratto sociale:

- Nel 1970 l'industria americana aveva bisogno di 26 lavoratori per produrre 1 milione di dollari. Oggi hai bisogno di 6 dipendenti.

- Una persona a reddito medio su sei ha lavori a rischio di automazione.

- Nel settore dei servizi si stima che il 47% dei posti di lavoro sia a rischio di automazione.

Il problema è che il valore aggiunto generato dai guadagni di produttività legati all'automazione non è distribuito equamente nella società. E l'enorme trasferimento di tecnologia e capacità produttiva dall'Occidente all'Oriente è stato accompagnato dal trasferimento dei relativi posti di lavoro.

In Occidente abbiamo mantenuto solo lavori altamente qualificati e lavori poco qualificati con salari bassi, molti dei quali non esportabili in quanto lavori nel settore dei servizi.

Questa disintegrazione economica si è tradotta in disintegrazione politica con l'ascesa dei movimenti nazional-populisti. L'UE è stata costruita per paura del passato (delle guerre tra europei) e oggi può disintegrarsi per paura del futuro.

La prosperità di nazionalisti e populisti.

Nazionalisti e populisti prosperano grazie alle paure e alla precarietà derivanti da un mondo interdipendente e dall'incapacità dei governi di rispondere efficacemente a questi cambiamenti, offrendo protezione, sicurezza e prosperità.

In questo contesto, le persone cercano rifugio nell'identità. Se lo slogan della campagna “è stupida l'economia” portasse Bill Clinton alla Casa Bianca nel 1992, lo slogan di oggi sarebbe “è stupida l'identità”.

C'è un divario crescente tra quelli di noi che si preoccupano della fine del mondo e quelli che si preoccupano di far quadrare i conti. Come possiamo chiedere ai nostri cittadini di interessarsi all'Europa se ritengono che all'Europa non importi di loro?

Nazionalismi e populismi rappresentano un pericolo per la democrazia, sia per la loro natura intrinsecamente esclusiva (al di fuori del "diverso", immigrati, ecc.) sia per la loro tendenza a falsificare la realtà per soddisfare i propri obiettivi (proliferazione di "fake news"). ” / bufale, favorito dalle nuove tecnologie).

Il sogno americano o il cosiddetto stile di vita europeo è a rischio. Oggi, un millennial nato nel 1980 ha una scarsa probabilità del 50% di riuscire a superare la propria situazione sociale iniziale. Trump ha fatto una campagna sulla morte del sogno americano.

Le conseguenze dovrebbero avvisarci. Per il 70% degli americani nati nel 1940 era necessario vivere in una democrazia. Tra i nati nel 1980 è necessario solo il 22%. Gli stessi dati sono forniti in Svezia, Olanda o Regno Unito.

L'obiettivo principale della politica estera dell'UE.

Per rispondere alle aspettative popolari, dobbiamo andare oltre l'integrazione economica e sviluppare un nuovo contratto sociale a livello europeo: una dimensione sociale e politica a livello sovranazionale, che garantisca l'inclusione e un'equa distribuzione della ricchezza.

A livello globale, l'obiettivo principale della politica estera dell'UE dovrebbe essere il rafforzamento del multilateralismo. Il multilateralismo fa parte del DNA dell'UE. Siamo abituati a lavorare insieme in modo permanente. Questo impegno a lungo termine favorisce una visione condivisa, così come la fiducia, la complementarità e una certa complicità per raggiungere obiettivi comuni.

Probabilmente siamo noi europei a perdere di più se l'architettura del multilateralismo si erode. La nostra visione del mondo si basa sulla forza della legge e non sulla legge della forza. La nostra sicurezza si basa sulle alleanze. La nostra prosperità si basa sul commercio libero ed equo. La nostra influenza globale è costruita attorno alla nostra Unione, che ci guadagna la sovranità.

Ma per pesare nel mondo dobbiamo garantire la nostra autonomia strategica, complementare a quella fornita dalla NATO. dal momento che non abbiamo l'ombrello protettivo degli Stati Uniti.

L'alternativa al multilateralismo.

Non possiamo semplicemente fidarci o aspettarci che tutti seguano le regole. Se siamo una potenza economica ma un peso piuma politico, non saremo in grado di difendere efficacemente i nostri valori e interessi e potremmo finire per vedere la nostra posizione economica indebolita. Nel contesto attuale, l'autonomia strategica non è un'opzione, è una necessità.

L'alternativa al multilateralismo non è solo l'unilateralismo o il bipolarismo. In termini pratici, l'alternativa al multilateralismo è il confronto.

Nell'Unione Europea abbiamo ottenuto molto insieme. L'UE è l'unico luogo al mondo in cui esiste un triangolo virtuoso tra democrazia, progresso economico e solidarietà. Per preservarlo nel nuovo ordine mondiale, gli europei devono unirsi molto di più. Perché è in gioco il modello di comunità internazionale in cui vivranno i nostri figli e nipoti.

Fonte.

settembre 18, 2022

Ethereum smetterà di spendere così tanta energia grazie a The Merge.

Il mondo delle criptovalute era un po' in preda al panico per una strategia di Ethereum , che si chiama The Merge . Tuttavia, i suoi vantaggi sembrano essere enormi.

Giovedì mattina è entrata in vigore la fusione di Ethereum , frutto di una nuova strategia tecnologica e ambientale, ma a poche ore dalla sua attuazione le differenze iniziano già a farsi notare.

L'idea con The Merge è che Ethereum smetta di spendere così tanta energia per il mining di criptovalute , poiché ci vuole un'enorme quantità di risorse per mantenere a galla la ricerca di queste criptovalute.


The Merge, la sfida.

Si prevede che il consumo di elettricità di Ethereum diminuirà del 99,988% dopo la fusione, secondo l'analisi pubblicata oggi dalla società di ricerca Crypto Carbon Ratings Institute (CCRI). 

Inoltre, contribuirà a ridurre gli effetti dei gas serra, che causano gravi danni all'ambiente .

 L'inquinamento della rete.

Secondo il CCRI, lo switch di Ethereum dovrebbe ridurre le emissioni totali di anidride carbonica.

 L'inquinamento della rete climatica scende da circa 11 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 all'anno a circa 870 tonnellate, che, secondo CCRI, è leggermente inferiore alla quantità di energia che consumerebbero 100 case negli Stati Uniti in un anno.

Il vecchio meccanismo di proofing.

Ora, con The Merge, Ethereum si sta sbarazzando di un vecchio meccanismo di proofing che utilizza enormi quantità di potenza di calcolo per convalidare blocchi di nuove transazioni.

La stessa prova di lavoro richiedeva ai minatori di criptovalute di risolvere enigmi computazionali, un processo estremamente ad alta intensità energetica, per convalidare nuovi blocchi sulla catena e guadagnare in cambio nuovi token.

Fonte.

agosto 27, 2022

Qual è la migliore agenzia SEO di Milano?

Se vuoi che la SEO del tuo brand sia in buone mani, dovrai rivolgerti a degli esperti, quindi ad agenzia Eskimoz. Questo significa assumere i servizi di un'agenzia specializzata.

La tua  agenzia SEO  dovrebbe essere un partner professionale di assoluta fiducia, dal momento che stai mettendo nelle loro mani la visibilità e la reputazione del tuo marchio. 

Vuoi avere le chiavi per capire cosa può fare per te un'agenzia SEO e scegliere quella migliore per il tuo brand?


 Prima di tutto: perché hai bisogno di fare SEO?

  • Assumere  un'agenzia SEO  non è una decisione da prendere alla leggera, in quanto può essere un investimento significativo, soprattutto per le piccole e medie imprese. Ma ci sono molte ragioni per cui ne vale la pena:   
  •  Moltiplica la tua visibilità. Oggi, Google e altri motori di ricerca sono il punto di partenza per la ricerca di prodotti online, quindi sono una fonte essenziale di utenti che potrebbero essere interessati al tuo prodotto o servizio. Se riesci a posizionarti tra i primi risultati del motore di ricerca, ti metterai di fronte a migliaia di potenziali clienti.
  • Quindi otterrai di più dal tuo sito web. La creazione di un sito web brandizzato è un investimento significativo di tempo e risorse, ma senza un posizionamento adeguato perderai traffico e quindi opportunità per rendere redditizio quell'investimento.
  • Perché porta reputazione, fiducia e credibilità. In generale, gli utenti attribuiscono un valore positivo all'essere tra i primi risultati di ricerca di Google e percepiscono questi siti web come più rilevanti, il che contribuisce a migliorare la percezione del marchio.
  • Inoltre è un fantastico investimento a lungo termine. Il lavoro dell'agenzia SEO di oggi si tradurrà nel traffico organico di domani. Prima inizi a implementare il tuo piano SEO, prima godrai dei vantaggi.
  • Di conseguenza migliora il tuo sito web. L'obiettivo di Google e di altri motori di ricerca è quello di offrire agli utenti il ​​miglior risultato possibile. Per questo motivo le tecniche che aiutano a posizionarsi nei motori di ricerca sono allineate al miglioramento dell'esperienza dell'utente e con essa i risultati in generale.
  • Sopratutto aumenta il tuo impatto sui social network. Un vantaggio collaterale di fare SEO è migliorare i risultati dei tuoi social media. L'ottimizzazione di titoli e descrizioni rende le anteprime dei collegamenti Web più facili da usare e quindi incoraggerà più utenti a fare clic e condividere.
  • Perché porta risultati misurabili. Il posizionamento SEO si traduce in risultati concreti e quantificabili, quindi è molto facile vedere quali risultati sta dando la tua strategia e correggerla se necessario.
  • In definitiva, perché a lungo termine sarà più redditizio. Potresti pensare che assumere un'agenzia SEO sia un investimento molto costoso. Ma se lo pesi in termini di quanto ti costerebbe formare il tuo team e dedicare risorse alla SEO interna, o ai vantaggi che ti perdi non facendo SEO di qualità, vedrai che può essere un soluzione molto redditizia.


Cosa fa un'agenzia SEO per i suoi clienti?

Ti starai chiedendo cosa  può fare per te un'agenzia SEO  in termini più concreti. Normalmente, il loro lavoro si svolge in una serie di fasi:

  •  Preparazione di un briefing SEO insieme al cliente. La comunicazione è molto importante per il funzionamento del rapporto tra cliente e agenzia SEO. Pertanto, il primo passo è sempre quello di sedersi insieme per preparare un documento che includa gli obiettivi da raggiungere, quali prodotti o servizi ci interessa promuovere di più e altre questioni.
  •  Audit SEO. Il più comune è che il brand abbia già un proprio sito web o altri contenuti online, quindi la prima cosa sarà studiare come sono in termini di posizionamento e quali sono le lacune da colmare. Questo studio dovrebbe includere anche i principali concorrenti.
  •  Preparazione ed esecuzione di un piano di posizionamento. Con tutte queste informazioni, l'agenzia SEO si occuperà di definire le azioni da svolgere e di realizzarle. Tieni presente che la SEO è un processo continuo: dopo la configurazione iniziale, sarà necessario eseguire una serie di attività di manutenzione.
  •  Misurazione e comunicazione.  L'agenzia SEO effettuerà una serie di report sui risultati raggiunti e comunicherà regolarmente con il cliente per informarlo e concordare i prossimi passi da compiere.

Cosa devo cercare nella mia agenzia SEO?

  •  Servizi completi. Come abbiamo visto, la SEO copre diversi aspetti, alcuni più tecnici e altri più legati al marketing e ai contenuti. Una buona agenzia di ottimizzazione dei motori di ricerca dovrebbe essere in grado di coprire tutte le basi per offrire un'assistenza completa.
  •  Chiarezza. Le tecniche di posizionamento possono diventare molto complesse, ma l'agenzia SEO deve essere responsabile di spiegare al cliente in ogni momento cosa sta facendo e perché, in modo facilmente comprensibile.
  •  Comunicazione fluida. L'agenzia dovrebbe informare il cliente di ciò che sta facendo in ogni momento, inviargli rapporti periodici ed essere disponibile a rispondere alle sue domande non appena si presentano.
  •  Personalizzazione. La situazione e le esigenze di ogni cliente sono uniche, quindi le soluzioni "taglia e incolla" non funzioneranno. Il piano di lavoro e il budget devono essere sempre personalizzati.

Una buona agenzia SEO dovrebbe sempre essere trasparente su ciò che sta facendo, quindi se non lo è, scappa!

luglio 31, 2022

Vola il prezzo del gas, stangata in arrivo con l'inverno alle porte.

Vola il prezzo del gas. E con l'inverno alle porte, l'Unione Europea ha convocato entro metà settembre un Consiglio straordinario dei ministri dell'Energia per affrontare l'emergenza. Al lavoro anche il Governo italiano, con Confindustria che chiede nuove misure e Scaroni che chiarisce: "Il tetto al prezzo è irrealizzabile". Di Maio assicura "interventi incisivi". Emergenza energetica al centro anche del dibattito politico, con Salvini che preme per evitare i razionamenti e con Calenda che chiede alla Meloni e a Letta di votare a favore dei rigassificatori.

A patire le conseguenze nel breve termine di questa situazione saranno le piccole imprese di turismo e terziario che, senza un intervento immediato per attutire l'impatto degli aumenti di energia e gas, si troveranno a pagare nei prossimi 12 mesi una maxi-bolletta da 11 miliardi di euro, circa 8 miliardi in più rispetto ai 12 mesi precedenti.

Una stangata insostenibile.

Una stangata insostenibile, che rischia di mettere fuori mercato 90mila attività. A lanciare l'allarme è Confesercenti che, sulla base delle tariffe attuali di luce e gas, ha calcolato l'aggravio dei costi che dovranno sostenere le imprese con meno di 20 dipendenti che operano nel turismo e negli altri comparti del terziario, dal commercio ai servizi.

A pagare la bolletta più salata saranno le imprese del comparto della ristorazione, che si troveranno a spendere - a parità di consumi - quasi 2 miliardi di euro in più (+1.944 milioni), mentre per i bar e le altre attività senza cucina l'aggravio sarebbe di poco più di un miliardo di euro (+1.045 milioni). Una stangata insostenibile, dichiara l'associazione: "Senza sostegni, il sistema delle piccole imprese rimarrà schiacciato dall'aumento di costi. Il governo in carica agisca utilizzando tutti i poteri di cui dispone", commenta la presidente Patrizia De Luise.

Chi patisce e chi guadagna.

E se, a causa dei rincari di luce e gas, molte imprese sono a rischio chiusura, altre invece, "sfruttando" questa congiuntura così negativa, hanno registrato fatturati da capogiro. È il caso delle imprese energetiche presenti in Italia che, nei primi 5 mesi di quest'anno hanno visto aumentare i ricavi, rispetto allo stesso periodo del 2021, del 60 per cento. Stiamo parlando di attività industriali estrattive di materie prime energetiche (come il petrolio, il gas naturale etc.) e dell'industria della raffinazione. Ad affermarlo è l'Ufficio studi della CGIA.

Che ciò sia legato all'andamento dei prezzi delle materie prime energetiche - spiega una sintesi diffusa dalla Cgia - lo dimostrano anche i dati di questi ultimi anni. 

Con riferimento al periodo gennaio-maggio, la crescita del fatturato delle imprese del settore energetico nel 2019 è stata dello +0,5 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente; successivamente, in piena pandemia i ricavi invece sono crollati del 34,6 per cento (gennaio-maggio 2020 sullo stesso periodo anno precedente); diversamente, nei primi 5 mesi del 2021 la variazione è stata del +19,6 per cento. Quest'anno, infine, il fatturato ha subito una impennata impressionante che, come dicevamo, è stata del +60 per cento.

Sia chiaro: nessuno chiede un accanimento fiscale contro le grandi imprese dell'energia: sarebbe ingiusto. Va infatti ricordato che non necessariamente ad un aumento del fatturato corrisponde un analogo incremento dell'utile. Tuttavia, appare evidente che il risultato economico di questo settore nell'ultimo anno è stato molto positivo. E, anche per una questione di solidarietà e di giustizia sociale, queste realtà dovrebbero versare almeno quanto imposto dallo Stato con una legge per "aiutare" economicamente le famiglie e le imprese più in difficoltà. Invece, le grandi imprese energetiche si sono guardate bene dal farlo. 

Decreto Aiuti le imprese energetiche.

Almeno con la prima scadenza prevista lo scorso 30 giugno. Ricordiamo che con il decreto Aiuti le imprese energetiche sono state obbligate ad applicare un'aliquota del 25 per cento sugli extraprofitti ottenuti grazie all'aumento dei prezzi di gas e petrolio. Dei 4,2 miliardi di euro attesi con la prima rata, lo Stato ha incassato poco meno di 1 miliardo. 

Se la nuova norma per recuperare queste mancate entrate inserita nel decreto Aiuti bis non dovesse avere effetto, l'erario potrebbe perdere quest'anno oltre 9 miliardi dei 10,5 previsti con l'introduzione di questa tassazione sugli extraprofitti.

 Certo, di fronte agli aumenti registrati in questi ultimi giorni, 9 miliardi di euro farebbero ben poco per calmierare i costi delle bollette di famiglie e imprese. Tuttavia, è una questione che mette a repentaglio la nostra coesione sociale: in un momento di difficoltà come questo, chi più ha deve aiutare chi sta peggio.

Siamo certi - si legge ancora nello studio Cgia - che con la prossima scadenza anche queste realtà imprenditoriali onoreranno i loro impegni con il fisco, così come previsto dalla legge. Sarebbe inaccettabile se ciò non avvenisse.

Le soluzioni proposte da Cgia.

Venendo alle soluzioni proposte dalla Cgia, oggi il prezzo del gas è 10 volte superiore al suo valore storico: è come se pagassimo la benzina 20 euro al litro. Una follia che difficilmente può essere contrastata efficacemente. Purtroppo, a questi livelli di prezzo non ci sono soluzioni miracolistiche. Certo, è indispensabile introdurre un price cap a livello europeo, sganciare dalle quotazioni del gas il prezzo dell'energia ricavata dalle fonti rinnovabili e abbassare ulteriormente imposte, oneri e Iva sulle bollette. Alcune misure tampone possono essere approvate in tempi ragionevolmente brevi; altre, più sostanziali, come l'introduzione di un tetto al prezzo del gas, richiedono tempi di approvazione eccessivamente lunghi, che famiglie e imprese non possono attendere. 

Pertanto, cosa si dovrebbe fare da subito? In primo luogo, come è stato fatto con la crisi pandemica, Bruxelles dovrebbe alleggerire le regole sul debito pubblico e sugli aiuti di Stato alle imprese. Insomma, dovrebbe consentire lo scostamento di bilancio, permettendo ai singoli Paesi di indebitarsi per lenire gli aumenti di luce e gas a famiglie e imprese. In secondo luogo, l'UE dovrebbe "chiedere" a Olanda e Norvegia di tornare ad essere leader europei nell'estrazione di gas naturale. Attraverso un intervento persuasivo del Consiglio europeo su Amsterdam e Oslo, l'aumento della produzione comporterebbe, anche a livello psicologico, effetti molto positivi che, quasi sicuramente, si tradurrebbero in una contrazione delle quotazioni dei prodotti energetici, consentendo a tutta Europa di tirare un sospiro di sollievo.

Fonte.

giugno 10, 2022

Elevatissimi livelli di biodiversità nel Secondo Mondo.
Al secondo mondo appartengono 20 Paesi, in gran parte appartenenti al Sud e Centro America e in piccola parte all’Africa, nella sua porzione centro meridionale (Capo Verde, Gabon, Sud Africa e Namibia).

Basso è l’apporto calorico giornaliero, ma comunque più alto rispetto al primo mondo; il mais è sicuramente l’alimento di riferimento e il suo consumo è decisamente il più elevato in assoluto, sebbene nell’ultimo trentennio il suo contributo all’apporto calorico giornaliero medio si sia ridotto; meno rilevante l’apporto di riso e grano, mentre molto significativo è il consumo di frutta, il più elevato tra i mondi.

Gli indicatori socio economici presentano valori mediamente più elevati rispetto alla media: da segnalare, in particolare, l’elevato livello di urbanizzazione, specie in Venezuela, Brasile e Gabon, mentre, di contro, la densità di popolazione è la più bassa in assoluto.

Da sottolineare anche che il PIL pro capite è cresciuto, negli ultimi trent’anni, in misura rilevantissima, quasi quanto nel quarto mondo.

Elevatissimi livelli di biodiversità (in particolare nel Brasile, con i valori più alti a livello globale) e grande disponibilità di risorse idriche sono altri due elementi che caratterizzano il secondo mondo.
Infine, la percentuale di alimenti che viene scartata in fase di raccolta, stoccaggio e trasporto è la più alta a livello globale, forse per l’elevato consumo di frutta.
Il quadrante di controllo del profilo alimentare

Il quadrante di controllo del profilo socio economico ambientale



fonte: http://mondohonline.com











maggio 12, 2022

Il marketing digitale aiuta le aziende a concentrarsi su un pubblico di riferimento.

Il marketing digitale può essere definito come l'attuazione di strategie di marketing nei media digitali, un mondo offline - per così dire - in cui tutte le tecniche vengono imitate e tradotte nel mondo online.

E qui, la digital academy gioca un ruolo fondamentale come elemento di consulenza, controllo e anche educazione dell'utente e del potenziale cliente.

È un nuovo mondo caratterizzato dall'immediatezza nella pubblicazione di contenuti e dall'irruzione delle reti sociali, con un'interazione massiccia e fino a poco tempo fa sconosciuta. 

Tutto questo aggiunto a nuovi strumenti che ci permettono di misurare in tempo reale.

Marketing Digitale, interazione e comunicazione delle informazioni.

In questo nuovo mondo, ci sono statisticamente due tipi d'istanze o momenti che hanno segnato l'evoluzione del web negli ultimi anni:

(a) Web 1.0, di taglio tradizionale, innovativo all'epoca, ma che in realtà - in termini attuali - non si differenzia troppo dall'uso dei media tradizionali, dove l'ostacolo principale è rappresentato dall'impossibilità di comunicazione ed esposizione di e tra utenti. Solo l'azienda ha il controllo su ciò che viene pubblicato su se stessa e, pertanto, il margine di errore nell'applicazione delle politiche di mercato è maggiore.

b) Il Web 2.0 -molto più moderno- nasce dalla possibilità -e dalla necessità di condividere facilmente le informazioni grazie alle reti sociali e alle nuove tecnologie informatiche che permettono lo scambio quasi istantaneo di pezzi che prima erano impossibili, come video, grafica, ecc. Internet sta cominciando a essere usato non solo come mezzo di ricerca d'informazioni, ma anche come una comunità, dove ci sono costanti relazioni e feedback con utenti di diverse parti del mondo.

Ed è in questo nuovo ambiente che si sviluppa la seconda istanza del marketing digitale, perché gli utenti possono parlare liberamente del marchio. Hanno un potere molto importante che prima era consentito solo ai media: l'opinione che, in molti casi, viene utilizzata dalle marche stesse come mezzo occulto di diffusione e pubblicità attraverso i cosiddetti influencer.

La strategia digitale.

Le tecniche di marketing devono quindi cambiare il loro paradigma. Se prima erano i distributori, i media e i produttori ad avere il potere d'opinione, ora l'attenzione deve spostarsi sull'utente che può cercare ciò che vuole grazie al potere dei motori di ricerca (con Google che esercita una sorta di monopolio sul resto).

Questo gli permetterà anche di leggere recensioni, commenti e valutazioni di altri utenti che amplieranno la loro conoscenza e opinione su un dato prodotto, migliorando, ampliando o criticando direttamente l'opinione della marca stessa su di esso.

Per questo una strategia digitale dovrebbe includere tutti gli spazi rilevanti in cui il target interagisce, cercando d'influenzare le opinioni e gli "influencer", migliorando i risultati dei motori di ricerca e analizzando le informazioni che questi media forniscono per ottimizzare il rendimento delle azioni intraprese.

Per questo motivo, il marketing digitale è la combinazione di design, creatività, redditività e analisi, sempre alla ricerca di un ROI (Return On Investment), cioè un ritorno sull'investimento fatto.
 

Cosa c'è di nuovo nel marketing digitale.


Questa nuova strategia di marketing digitale ci permetterà di ottenere risultati misurabili, che è il principale e più evidente vantaggio offerto dai molteplici strumenti analitici per poter tracciare più accuratamente il ritorno dell'investimento (ROI) rispetto al marketing tradizionale, anticipando le decisioni e massimizzando l'investimento e il profitto (o minimizzando le perdite).

La portata globale in certi prodotti ha sicuramente eliminato le barriere e i costi, dato che, con internet, possiamo raggiungere le persone in qualsiasi parte del mondo. La crescita delle piattaforme dedicate alla vendita di prodotti online che possono essere spediti ovunque nel mondo è costante.

L'immediatezza o la visualizzazione dei risultati di una campagna in tempo reale, in modo da poterla aggiustare e ottimizzare secondo le necessità, è un'altra delle caratteristiche del marketing digitale.

La fedeltà attraverso i social media ci permette di generare legami più forti con i nostri clienti e di costruire una comunità online più ampia di quella che potremmo avere nel tradizionale e statico mondo offline.

Infine, almeno in questo breve riassunto, c'è la Precisione nel  Targeting. Mentre un annuncio di marketing tradizionale viene stampato a un grande pubblico indifferenziato, nel marketing digitale possiamo dirigere gli annunci a un pubblico specifico, ottenendo così campagne molto più efficienti.


aprile 14, 2022

Ancora l’Ebola in Congo: i team dell’UNICEF al lavoro in Africa.

Un nuovo caso di Ebola in Congo: nella parte orientale della Repubblica Democratica africana i team dell’UNICEF stanno lavorando per fornire supporto alle comunità colpite. 

All’inizio di questa settimana, il governo della Repubblica Democratica del Congo e le autorità sanitarie congolesi hanno confermato che una donna di 46 anni è morta di Ebola il 15 agosto 2022 nella città orientale di Beni, nell’ospedale in cui era stata ricoverata il 23 luglio. 

Il sequenziamento ha confermato che la sua morte è legata alla ricomparsa del ceppo Zaire di Ebola (collegato alla decima epidemia di Ebola nella Repubblica Democratica del Congo nel 2018) e non a un nuovo ceppo del virus.


Ancora l’Ebola in Congo.

La Repubblica Democratica del Congo ha registrato 15 focolai di Ebola dal 1976, sei dei quali si sono verificati dal 2018. L’ultimo focolaio prima del caso di Beni (il quattordicesimo) è stato dichiarato a Mbandaka, nella provincia di Equateur, lo scorso anno.

I team di primo soccorso dell’UNICEF stanno sostenendo il coordinamento di zona, la mobilitazione delle comunità, il controllo dei contagi e le attività di decontaminazione per mantenere al sicuro i bambini e le famiglie. Grazie al preposizionamento di attrezzature per il controllo e la prevenzione dei contagi a Beni, le attività di decontaminazione sono potute iniziare subito dopo questa notizia.

Il controllo dei contagi.

È stato inoltre dispiegato altro personale per sostenere la fornitura di servizi nutrizionali e psicosociali alle famiglie e ai bambini colpiti dall’epidemia.

“I team dell’UNICEF sono sul campo e vi rimarranno nell’ambito del nostro impegno a sostenere le autorità negli sforzi per contenere questa nuova epidemia di Ebola e limitarne l’impatto sui bambini”, ha dichiarato Grant Leaity, Rappresentante dell’UNICEF nella Repubblica Democratica del Congo.

L'UNICEF come autorità sanitarie.

L’UNICEF ha anche sostenuto le autorità sanitarie nella decontaminazione dell’ospedale di Beni e ha distribuito kit contenenti dispositivi personali per proteggere le famiglie e i bambini dall’Ebola.

Nell’ambito della risposta, l’UNICEF sta trasportando altri materiali, tra cui materassi, acqua clorata e materiale per l’igiene. Attraverso la sua vasta rete di cellule d’azione comunitaria, l’UNICEF è stato in prima linea negli sforzi messi in atto per monitorare, tracciare e analizzare i recenti focolai di Ebola nella Repubblica Democratica del Congo.

Fonte.

marzo 14, 2022

Il servizio di spedizione online di buste e pacchi, con consegne puntuali e precise, è fondamentale per qualsiasi negozio.

Offrire un buon servizio di pacchi, con consegne puntuali e nelle giuste condizioni, è essenziale per qualsiasi negozio online.

È molto importante per qualsiasi azienda, e in qualsiasi attività, che vuole essere competitiva avere una buona azienda di consegna pacchi, per poter inviare buste e pacchetti ai clienti, come i negozi online che devono saper trattare questo tema con grande attenzione perché le loro vendite, e la loro fiducia possono soffrire se si prendono le decisioni sbagliate.


Il servizio di spedizione online.


Il servizio di corriere e pacchi espressi al giorno d'oggi è un servizio porta a porta da qualsiasi origine a qualsiasi destinazione, spedire nel mondo in modo che il cliente sia soddisfatto di ricevere il suo acquisto a casa.

Ci sono molte aziende che garantiscono la consegna entro le 12.00 del giorno successivo nel territorio e con meno di 48 ore di ritardo per la maggior parte delle spedizioni internazionali.

Tuttavia, questa attività non è solo dedicata alle aziende in quanto tali, cioè alle attività commerciali in quanto tali, ma copre anche una gamma molto più ampia come uffici amministrativi, studi professionali, ecc.

Il servizio di corriere e pacchi è molto importante per le piccole aziende che vogliono competere con le grandi aziende, dove devono garantire la consegna del prodotto nel minor tempo possibile. L'importanza di poter consegnare il prodotto in tempo è vitale per il business.

È un servizio che professionalmente deve avere una struttura logistica per avere diverse fasce orarie per le consegne di pacchi nazionali o internazionali. Il rispetto rigoroso degli orari è fondamentale.

L'intero flusso delle spedizioni deve essere accuratamente controllato in ciascuna delle diverse fasi del processo, fornendo informazioni costanti sullo stato della spedizione. Il tracciamento è un dettaglio di qualità che nessuna azienda del settore può ignorare. È importante che il cliente sappia dove si trova la sua spedizione in ogni momento, per quanto piccola o grande possa essere.

Differenze tra corriere e servizio pacchi.


Quando inviate una spedizione, vi sarete probabilmente chiesti quale tipo di servizio è meglio per voi: un servizio di pacchi o un corriere.

Anche se molte persone confondono le due cose, non sono la stessa cosa, ed è utile sapere in cosa consiste ciascuno dei servizi e quali caratteristiche hanno per scegliere l'opzione più adatta ai vostri interessi e al tipo di spedizione che volete fare.

Pertanto, la prima cosa da sapere è cosa include ogni servizio.

Un servizio di corriere si occupa di portare un pacco da un posto all'altro. Sono un tipo di ritiro e consegna che consiste in piccoli pacchetti. Di solito sono documenti, carte, moduli, ecc.

I servizi di corriere ti permetteranno di scegliere se vuoi una consegna urgente o una consegna entro 24 ore quando si tratta di una destinazione nazionale. Il prezzo finale del servizio dipenderà dalla vostra scelta.

Il servizio di corriere è di solito effettuato in piccoli veicoli, come furgoni o moto, o anche biciclette, se si assume un corriere più ecologico.

Al contrario, un servizio pacchi è responsabile del trasporto di un numero maggiore di pacchi, che di solito sono di dimensioni maggiori. È il tipo di servizio utilizzato per il trasporto di merci.

Come nel caso precedente, potremo anche scegliere un tempo di consegna urgente o entro 24 ore, se si tratta di una consegna nazionale. Il prezzo dipenderà anche dalla nostra decisione.

Per effettuare il servizio pacchi, si utilizzano veicoli più grandi, come i camion, proprio perché dovranno trasportare un numero maggiore di pacchi di dimensioni e peso maggiori.

Ora che conoscete le differenze tra i due servizi, potete scegliere l'opzione che vi conviene di più.

La webapp nel modulo ordine oline.

Se le tue spedizioni sono dirette a un paese non UE, nel modulo d'ordine online apparirà una sezione speciale dedicata ai requisiti doganali e ai documenti del paese di destinazione per il tipo di documento o prodotto che desideri inviare.

A questo punto l'applicazione genererà tutti i documenti necessari per la spedizione già completati e pronti per essere aggiunti all'oggetto della spedizione, compreso il pagamento dei dazi doganali e dell'IVA a cui saranno soggetti nel paese di destinazione ed eventuali errori per esempio quando si tratta di eccesso di dazio, dando al destinatario un'idea dei costi da assumere o nel caso di certi divieti.

febbraio 25, 2022

Russia e Ucraina: cronaca di un conflitto di due nazioni separati per secoli.

 Le radici del conflitto tra Russia e Ucraina sono profonde. La questione centrale è che Mosca non accetta l'indipendenza di Kiev. Ripercorriamo la storia delle relazioni tra i due paesi.

Le tensioni tra Russia e Ucraina hanno una storia che risale al Medioevo. Entrambi i paesi hanno radici comuni nello stato slavo orientale di Kievan Rus'. Per questo il presidente russo Vladimir Putin parla sempre di "un popolo".

In realtà i destini di entrambe le nazioni sono stati separati per secoli, sono emerse due lingue e due culture. Mentre la Russia è diventata politicamente un impero, l'Ucraina non è riuscita a stabilire il proprio stato. 


Russia e Ucraina: cronaca di un conflitto.

Nel XVII secolo, vaste aree dell'attuale Ucraina divennero parte dell'Impero russo. Dopo il suo crollo nel 1917, l'Ucraina divenne indipendente per un breve periodo, fino a quando la Russia sovietica non riconquistò il paese.

Anni '90: la Russia lascia andare l'Ucraina.

Nel dicembre 1991, l'Ucraina, insieme a Russia e Bielorussia, è stata una delle tre repubbliche che hanno sancito lo scioglimento dell'Unione Sovietica. Mosca ha voluto preservare la sua influenza e ha visto, tra le altre cose, nella creazione della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI), uno strumento per raggiungere questo obiettivo. 

Al Cremlino credevano anche che la fornitura di gas a basso costo sarebbe stata un modo per controllare il paese vicino. Ma non è stato così, mentre Russia e Bielorussia formavano una stretta alleanza, l'Ucraina aveva gli occhi puntati sull'Occidente.

Al Cremlino non piaceva quella posizione, ma non c'erano conflitti negli anni 90. Mosca non era preoccupata, perché l'Occidente non voleva integrare l'Ucraina. 

La stessa Russia era economicamente indebolita, tra l'altro anche a causa delle guerre cecene. Nel 1997 Mosca ha riconosciuto, con la firma del cosiddetto "Grande Trattato", i confini dell'Ucraina, compresa la maggioranza etnica russa che abitava la penisola di Crimea.

Prime crepe nell'amicizia post-sovietica.

Sotto la presidenza di Putin si verificò la prima grande crisi diplomatica tra Mosca e Kiev. Nell'autunno del 2003, la Russia ha iniziato a costruire una diga attraverso lo stretto di Kerch fino all'isolotto ucraino di Tuzla. Kiev lo vedeva come un tentativo di ridisegnare il confine. Il conflitto si è intensificato ed è stato risolto dopo un incontro bilaterale tra i due presidenti. Le opere erano paralizzate, ma l'amicizia si era incrinata.

Nelle elezioni presidenziali del 2004 in Ucraina, la Russia ha sostenuto il candidato filo-russo Viktor Yanukovich, ma la "rivoluzione arancione" ha impedito la sua vittoria e il politico filo-occidentale Viktor Yushchenko ha vinto. Durante il suo mandato, la Russia ha tagliato le forniture di gas all'Ucraina due volte, nel 2006 e nel 2009. E le forniture di transito all'Unione Europea (UE) sono state interrotte.

Nel 2008, l'allora presidente degli Stati Uniti George Bush ha cercato di promuovere l'integrazione di Ucraina e Georgia nella NATO. Mosca ha chiarito in quel momento che non avrebbe accettato l'indipendenza dell'Ucraina. Germania e Francia hanno impedito i piani di Bush. Al vertice della NATO a Bucarest, hanno discusso l'adesione alla NATO con Ucraina e Georgia, ma senza fissare una data.

Non vedendo progressi con la NATO, l'Ucraina ha cercato di promuovere il collegamento con l'Occidente attraverso un accordo di associazione con l'UE. Nell'estate del 2013, pochi mesi prima della firma, Mosca ha esercitato un'enorme pressione economica su Kiev e ostacolato le importazioni ucraine. In questo contesto, il governo dell'allora presidente Yanukovich, che vinse le elezioni nel 2010, sospese l'accordo negoziato. Yanukovich ha scatenato le proteste dell'opposizione ed è fuggito in Russia nel febbraio 2014.

Persone a un concerto a Mosca

Concerto commemorativo dell'annessione della Crimea a Mosca 2021

L'annessione della Crimea come punto di svolta.

Il Cremlino ha approfittato del vuoto di potere a Kiev per annettere la Crimea nel marzo 2014. È stato un punto di svolta, l'inizio di una guerra non dichiarata. Allo stesso tempo, le forze militari russe hanno iniziato a mobilitarsi nelle aree minerarie del Donbas nell'Ucraina orientale. A Donetsk e Lugansk furono proclamate le "repubbliche popolari", con i russi alla testa. Il governo di Kiev ha aspettato fino a dopo le elezioni presidenziali del maggio 2014 prima di lanciare una grande offensiva militare, che ha chiamato "Operazione Antiterrorismo".

Nel giugno 2014, il neoeletto presidente dell'Ucraina Petro Poroshenko e Putin si sono incontrati per la prima volta, mediati da Germania e Francia, in occasione delle celebrazioni del 70° anniversario del D-Day in Normandia. Lì nacque il cosiddetto Quartetto Normandia (Francia, Germania, Ucraina e Russia).

All'epoca, l'esercito ucraino riuscì a respingere i separatisti, ma alla fine di agosto, secondo Kiev, la Russia intervenne massicciamente e militarmente. Mosca ha negato. Le unità ucraine vicino a Ilovaisk, una città a est di Donetsk, subirono una sconfitta. Fu un altro punto di svolta. La guerra su ampio fronte si è conclusa a settembre, con la firma dell'armistizio a Minsk.

Guerra di trincea nel Donbas.

Da allora, ha luogo una guerra di trincea. All'inizio del 2015, i separatisti sono tornati all'offensiva e, secondo Kiev, l'esercito russo è stato nuovamente schierato. Anche Mosca ha negato. Le forze ucraine subirono una seconda sconfitta, questa volta nella città strategica di Debaltsevo. A quel tempo, l'accordo di pace di Minsk-2 è stato raggiunto, con la mediazione occidentale, ma rimane fino ad oggi insoddisfatto.

Nell'autunno 2019 le rispettive truppe sono state ritirate, ma Putin non vuole incontrare di persona il presidente ucraino Volodymyr Zelensky perché, dal punto di vista della Russia, non sta attuando gli accordi di Minsk. Da dicembre 2021, Putin ha chiesto agli Stati Uniti che l'Ucraina non aderisca mai alla NATO e non riceva aiuti militari. Ma la NATO ha respinto questa richiesta.

 

gennaio 06, 2022

The Road - recensione del film di John Hillcoat con Viggo Mortensen.

È stato un adattamento molto difficile del romanzo di Cormac McCarthy, vincitore del Premio Pulitzer.

E' stato molto difficile riflettere i temi, i toni e lo stile narrativo di un romanzo così intenso, emozionante e unico. 

Ma quelli che avevano visto The Proposition sapevano che il regista australiano John Hillcoat aveva quello che ci voleva per farlo.

The Road un bellissimo film con Viggo Mortensen.

Dell'altro resta un residuo sempre più cospicuo in mezzo al nulla circostante: resta un bambino che porta il fuoco e un uomo che lo protegge dalle intemperie del mondo mezzo morto con amore implacabile, uomo e bambino tradotto in ogni Uomo e in ogni Bambino, con responsabilità e ruoli che racchiudono e trascendono quelli degli individui. 

E resta, dunque, uno sguardo discreto in avanti e forse verso l'alto, oltre a quello nostalgico rivolto a guardare il regno dell'uomo come lo conosciamo. 

Nella risposta di McCarthy - epica, elegiaca, mitica, profetica, straziante, universale - rimane anche l'imprevedibile: una quotidianità affettuosa che conforta e scalda il cuore.  

The Road - la recensione.

Un uomo e un bambino percorrono le rovine di un mondo ridotto in cenere in direzione dell'oceano, dove forse i raggi raffreddati di un sole ormai livido sprigioneranno un po 'di calore e qualche barlume di vita. 

Trascinano con loro sulla strada tutto ciò che ha un certo valore nel nuovo equilibrio delle cose: un carrello del supermercato con cui rimediare, un telo per ripararsi dalla pioggia gelata e un fucile con cui difendersi dalle bande di predoni che battono le strade determinati a sopravvivere ad ogni costo. "The Road", di Cormac McCarthy, è un romanzo che non dimenticherai: per il potere emotivo ed evocativo, per l'oscurità disperata che colpisce sia lo stomaco che il cuore, per la profondità del ragionamento messo sottilmente in gioco su temi come come umanità, fede, redenzione. 

E per una scrittura molto asciutta, essenziale ma capace di comunicare dettagli e sensazioni in modo ricchissimo. Di fronte a un testo di questo tipo, la sfida di tradurre la storia e lo stile del libro in un'immagine cinematografica era rischiosa e ambiziosa. E non bastava scegliere a priori la via della fedeltà al testo - e non della sua modifica o attuazione - per tutelarsi sufficientemente. Pur riconoscendo l'onestà della sceneggiatura di Joe Penhall, è quindi nella direzione dell'australiano John Hillcoat che 

The Road riesce e convince sia chi conosce il materiale originale sia chi si avvicina semplicemente al film senza alcuna conoscenza precedente. L'odissea disperata dell'Uomo e di suo figlio attraverso il paesaggio grigio e devastato di un'America post-apocalittica si traduce in immagini mantenendo intatta la sua carica oscura e disperata, la sua rapsodicamente frammentata ma allo stesso tempo fluida e continua. 

I protagonisti Viggo Mortensen e il giovane Kodi Smit-McPhee, danno la disperata intensità necessaria ai loro personaggi, e si muovono in un mondo devastato e devastante reso eccellente nella sua depressione cromatica dall'appropriata fotografia di Javier Aguirresarobe. 

Con questi elementi a sua disposizione, Hillcoat riprende come se fosse un osservatore neutrale, filmando gli eventi cercando di suggerire il meno possibile, mostrando e partecipando con discrezione solo quando realmente necessario, lasciando che l'emozione che proviene dal testo faccia la maggior parte del lavoro: un passo indietro solo in apparenza, in realtà un'operazione che richiede grande consapevolezza registica. 

Gli unici interventi "sensibili" che l'australiano si è concesso sono quelli relativi ai flashback in cui Mortensen e Charlize Theron sono i protagonisti (sono anche spietati nel dolore che raccontano e provocano) e l'uso della musica di Nick Cave: sempre interventi molto misurati che non spezzano mai la cruda essenzialità del contesto. 

Il resto è opera di McCarthy: un racconto disperato di amore paterno e filiale, di dolore, una riflessione sulla natura umana, sulla sopravvivenza e sui suoi modi e significati, sul senso di speranza e di redenzione. 

Da questo punto di vista Hillcoat è semplicemente un traduttore: e come tutti i migliori traduttori, si rende quasi invisibile per non alterare la forza dell'originale.

E poi il bene più prezioso: se stessi e l'amore reciproco. "Andrà tutto bene, no, papà?" si Ce la faremo. 

E non ci succederà niente di male Esatto. Perché portiamo il fuoco. E questo è. Perché portiamo il fuoco " "Guardati intorno," disse. - Non c'è profeta nella lunga storia della terra a cui questo momento non renda giustizia. Qualunque sia la forma di cui hai parlato, avevi ragione ». 

Cosa resta quando non c'è più il dopo perché il dopo è già qui? Generazioni di scienziati, mistici e scrittori hanno offerto le loro visioni di luce e oscurità in risposta. 

Ci hanno promesso inferni d'acqua e fuoco e aldilà celeste, fini irrevocabili e nuove nascite, ci hanno variamente affascinato o respinto, rassicurato o terrorizzato. 

Nella creazione insuperabile di McCarthy, la post-apocalisse ha il volto realistico di un padre e un figlio che viaggiano su un groviglio di strade senza origine e senza destinazione, all'interno di una natura ridotta a un guscio secco, tra le vestigia spaventosamente riconoscibili di un mondo svuotato. inutili. 

Restano dunque su questa strada gli esseri umani condannati alla sopravvivenza, il loro calvario quotidiano per soddisfare bisogni irrefrenabili e cancellare gli altri, la furia dell'umanità tradita e il residuo, inestimabile residuo del piacere di essere vivi; i purissimi cristalli del sentimento che lega padre e figlio e dei rapporti che i due intrecciano tra loro e con gli altri rimangono, ridotti all'estrema essenza nella ferocia come nella tenerezza.

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